Tavolino «selvaggio» a Benevento, la proroga del governo spiazza il Comune

Arrivate già oltre 30 domande di nuove autorizzazioni

Locali a Benevento
Locali a Benevento
di Paolo Bocchino
Domenica 29 Ottobre 2023, 11:55
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Via libera al «tavolino facile» anche nel 2024. Proprio mentre a Palazzo Mosti è in atto la crociata bipartisan per il decoro contro la palese deriva di dehors e insegne, da Roma arriva la notizia che non ci si attendeva: il regime derogatorio introdotto nel periodo post-Covid sarà protratto anche per tutto il prossimo anno. Una precisa volontà della maggioranza di governo, che si è avvalsa dell'iter di conversione parlamentare del disegno di legge Concorrenza per allungare di altri 12 mesi la deregulation varata nel 2020 al fine di sostenere le attività piegate dalla pandemia. Per favorire la ripresa, si permise agli operatori economici di estendere la superficie occupata dagli allestimenti esterni senza tener conto del limite del 75 per cento della superficie interna del locale, come accadeva in precedenza. Inoltre, anche nei centri storici, non si è reso più necessario alcun nulla osta da parte della Soprintendenza.

Un quadro di estremo favore che appare oggettivamente anacronistico, ma non per il legislatore, che ha inserito nel ddl Concorrenza un emendamento (primo firmatario il senatore De Priamo di Fratelli d'Italia) che estende ancora l'allentamento dei vincoli.

Anche agli esercenti beneventani, dunque, è concessa nuovamente la possibilità di non retrocedere ombrelloni, sedie e tavolini posizionati da due anni quasi ovunque. Un balzo all'indietro che lascerà probabilmente interdetti gli stessi commercianti. Il previsto stop alle autorizzazioni in deroga fissato al 31 dicembre ha alimentato un corposo flusso di istanze di nulla osta rilasciati secondo le norme previgenti. L'ufficio Urbanistica di Palazzo Mosti ha già ricevuto oltre 30 domande di nuova autorizzazione da parte di esercenti che hanno beneficiato degli allentamenti negli ultimi tre anni ma che sono pronti a rientrare nei ranghi. Ovvero, la quasi totalità dei titolari di bar, pub, pizzerie operanti in centro storico: tra corso Garibaldi e i vicoli si contano al momento 87 autorizzazioni in deroga contro le sole 9 rilasciate ai sensi del regolamento ordinario sui dehors.

Le commissioni consiliari Urbanistica e Attività produttive sono al lavoro da giorni sulle modifiche da apportare al regolamento sui dehors del 2019 e al piano degli impianti pubblicitari, cercando di trovare una sintesi tra l'agibilità commerciale degli imprenditori e il decoro minimo dovuto in una città dalla storia di Benevento. I due organismi stanno agendo in particolare sulla tavolozza dei colori e sull'abaco delle possibili declinazioni degli allestimenti esterni, alla ricerca di un'uniformità virtuosa da tutti auspicata. Ma c'è anche un ulteriore elemento d'incertezza provocato dal legislatore nazionale, descritto dal titolare delle Attività produttive a Palazzo Mosti Luigi Ambrosone:

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«Abbiamo stilato fin da aprile un nuovo disciplinare sui dehors con l'obiettivo di rendere esteticamente più omogenee e gradevoli le installazioni esterne in centro storico. Un testo condiviso con la Soprintendenza, che avrebbe regolato meglio gli allestimenti in vista del ritorno al regime ordinario. Si prevedeva, tra l'altro, l'obbligo per i titolari dei locali di realizzare fioriere a mezza altezza per delimitare le aree su cui collocano sedie e tavolini, utilizzando esclusivamente alcune tonalità cromatiche tenui che non impattino sul contesto. Eravamo pronti a partire ma siamo stati bloccati dall'annuncio dell'imminente pubblicazione da parte del ministero della Cultura di una mappa dettagliata delle zone, città per città, nelle quali sarà ancora richiesta l'autorizzazione alla Soprintendenza. L'autorizzazione sarà ancora necessaria per le zone rosse ma non per l'intero centro storico che, nel caso di Benevento, abbraccia gran parte dell'intero nucleo urbano. Certo - conclude - l'estensione a tutto il 2024 delle regole post - Covid crea qualche imbarazzo. Ma l'amministrazione saprà comunque garantire la massima tutela dei siti di assoluto pregio che la città può vantare». 

 

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