Sannio: frena l'export ma bilancia in attivo grazie a vino e formaggi

Le esportazioni hanno un valore di 69 milioni di euro

Sannio: frena l'export ma bilancia in attivo grazie a vino e formaggi
di Domenico Zampelli
Domenica 20 Agosto 2023, 11:38 - Ultimo agg. 19:24
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Frena l'export sannita ma finalmente la bilancia commerciale passa in terreno positivo come nel periodo pre-pandemia. E fra i Paesi partner, l'Albania sale al sesto posto assoluto, mentre nella top 20 ci sono Albania, Lituania, Bulgaria e Turchia, ma anche Messico e Giappone per i vini. Lo rivela il report periodico sviluppato da Exportpedia, applicativo dell'ufficio di ricerca economica «StudioBo», consulente dell'Agenzia interministeriale per il commercio e gli investimenti. Nel primo trimestre di quest'anno, le importazioni di beni in provincia di Benevento sono costate 61,9 milioni di euro contro un valore delle esportazioni che ha toccato quota 69 milioni. Si torna quindi a una bilancia commerciale in attivo, in linea peraltro con i dati nazionali. Un dato che assume ancora maggior valore in quanto, insieme a Salerno, è l'unico fatto registrare in un contesto regionale che vede invece le importazioni ancora superiori alle esportazioni.

Certo, il valore assoluto è ancora alquanto basso: solo nove province fanno registrare un controvalore delle esportazioni più basso rispetto al Sannio (Cosenza, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Enna, Agrigento, Sassari, Oristano e Sud Sardegna). Bisognerebbe spingere un po' di più, anche perché se solo si analizza il contesto regionale, Avellino è a quota 520 milioni (con importazioni per 600 milioni), Caserta a 440 milioni (importazioni a 461 milioni), Salerno a un miliardo (importazioni 784 milioni) e Napoli a 2,8 miliardi (importazioni a quota 3,4 miliardi di euro). Nel raffronto con l'ultimo trimestre del 2022, la provincia di Benevento ha perso 500mila euro, che in termini percentuali vuol dire -0,64%: meglio del calo di un punto e mezzo percentuale di Avellino o del -4,6% di Caserta, però nel contempo Napoli ha fatto registrare +2,8% e Salerno +0,17%.

Provando, invece, a fare un raffronto con lo stesso periodo dello scorso anno, l'incremento sannita è del 19,2%: in Campania fa meglio solo Napoli (+33,8%) mentre Salerno cresce del 18,2%, Caserta del 6,2% e Avellino del 15,8%. La posizione sannita a livello nazionale, in questo caso, è la numero 24.

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Ma quali sono i settori forti dell'export sannita, e dove risultano maggiormente richiesti? Al primo posto c'è il settore agroalimentare, che frutta 40 milioni. Le maggiori commesse arrivano da Germania (6 milioni), Spagna (5,3 milioni), Francia (5 milioni) e Stati Uniti (3 milioni), ma in classifica ci sono anche Lituania (1,9 milioni) e Grecia (1,3 milioni). Le prime voci sono quelle legate a vini e formaggi. Il vino sannita viene in particolare apprezzato negli Usa, in Gran Bretagna e in Canada. Seguono in classifica Svizzera, Germania, Austria, Messico Giappone, Olanda, Belgio, Svezia e Venezuela. Grossi ricavi (15 milioni) anche dal settore metalmeccanico, che raccoglie commesse che spaziano dai componenti di macchinari agli utensili da cucina. Richiesti particolarmente in Francia, Polonia, Romania, Germania e addirittura in Perù. Destinazione insolita, come possono esserlo Lituania (sementi e colture agricole) e Albania (sistema moda e sistema casa). La classifica generale dei 20 maggiori Paesi partner della provincia di Benevento vede nell'ordine Francia (8,7 milioni), Germania (8 milioni), Polonia (6,3 milioni), Spagna (6 milioni), Stati Uniti (4,2 milioni), Albania (3 milioni), Svizzera (3 milioni), Romania (2,5 milioni), Grecia (2,5 milioni), Austria (2,1 milioni), Lituania (1,9 milioni), Olanda (1,5 milioni), Bulgaria (1,4 milioni), Turchia (1,2 milioni), Finlandia (1,2 milioni), Regno Unito (1,1 milioni), Belgio (1 milione), Portogallo (930mila euro), Slovacchia (840mila euro) e Repubblica Ceca (830mila euro). 

 

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