Tari Benevento, riciclare non basta: altri due anni di maxitariffe

La carenza di impianti impedisce di abbassare i costi del servizio

Tari, riciclare non basta: altri 2 anni di maxitariffe
Tari, riciclare non basta: altri 2 anni di maxitariffe
di Paolo Bocchino
Lunedì 9 Ottobre 2023, 08:44 - Ultimo agg. 10:55
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La tassa rifiuti non aumenterà per i prossimi due anni, restando però su livelli elevati. Non è una profezia ma è quanto certifica Arera, l'Autorità nazionale di regolazione e controllo che ha licenziato nell'ultima seduta la delibera di «Approvazione della predisposizione tariffaria per il periodo 2022 - 2025 per il servizio di gestione integrata dei rifiuti sul territorio del Comune di Benevento».

Quindici pagine di estenuanti riferimenti normativi ed elaborazioni metodologiche inaccessibili ai comuni mortali, per arrivare alla conclusione fondamentale: la tassa rifiuti in città si manterrà anche nel 2024 e nel 2025 sulla linea dei costi in vigore da qualche anno.

Un bicchiere mezzo pieno, ma c'è chi invece potrebbe vederne la metà vacante, considerando che l'attuale standard proietta stabilmente Benevento nella top ten delle classifiche nazionali di spesa. Arera, nella seduta del 26 settembre, ha infatti stabilito di «approvare il piano economico finanziario per il periodo 2022-2025 e i corrispettivi del servizio integrato dei rifiuti per l'anno 2022, nonché i piani economico-finanziari e i corrispettivi del servizio integrato dei rifiuti per gli anni 2020 e 2021, presentati dall'Ente territorialmente competente (Ato rifiuti, ndr)».

Lo specchietto allegato alla delibera traduce in soldoni la barocca architettura normativa varata dal legislatore: il Comune di Benevento, attraverso l'Asia, è legittimato a chiedere agli utenti per il 2024 fino a un massimo di 16.191.034 euro, mentre per il 2025 il tetto è stato fissato a 16.156.100 euro. Valori in linea sostanzialmente con le annualità pregresse, validate dall'Autorità con l'ultimo deliberato: 15.909.583 euro per il 2020, 16.238.405 euro per il 2021, fino ai 16.118.065 euro del 2022 e ai 16.494.053 euro del 2023. Per quest'ultima annualità, ovvero quella in corso, Arera impone una revisione al ribasso: «In sede di istruttoria - attesta l'Autorità - è stato accertato e riconosciuto dall'Ente territorialmente competente (Ato rifiuti, ndr) che nel computo delle entrate tariffarie relative al 2023 approvate dal medesimo soggetto sono stati erroneamente valorizzati gli oneri relativi alla componente tariffaria di remunerazione del capitale investito netto». Arera quantifica in 283.789 euro il surplus indebito da conguagliare a favore dell'utenza in sede di predisposizione del prossimo aggiornamento tariffario biennale. 

Sulla carta, ci sarebbero ancora tempo e spazio per varare una Tari meno corposa di quelle addebitate negli anni precedenti. Entro i primi mesi del 2024 dovrà essere riformulare il piano economico - finanziario da cui deriveranno le tariffe per il prossimo biennio previa validazione dell'Ente d'Ambito. Arera precisa infatti nel deliberato che «le tariffe approvate dall'Autorità si intendono come i prezzi massimi unitari dei servizi, e resta dunque ferma la facoltà di applicare agli utenti finali tariffe inferiori a quelle approvate in via definitiva dall'Autorità, assicurandone la coerenza con gli obiettivi individuati». 

Una possibilità virtuale. In realtà, la dotazione impiantistica totalmente azzerata nel Sannio e altre problematiche strutturali del ciclo rendono proibitiva una contrazione dei costi complessivi del servizio. Che sono stati peraltro dettagliatamente documentati da Asia e Ato, sulla base del criterio dei costi efficienti di cui Arera accerta il pieno rispetto. Individuati inoltre «obiettivi di miglioramento della qualità e delle caratteristiche delle prestazioni erogate connessi al raggiungimento dell'obiettivo di medio termine del 70 per cento di raccolta differenziata e del 55 per cento di tasso di riciclo». Non sono stati invece individuati obiettivi di modifica del perimetro gestionale né ci si è avvalsi della facoltà di compensare la fuoriuscita di utenti privati dal perimetro pubblico.

Il territorio sannita sarà articolato in 7 Sub-ambiti. Lo ha deciso in via definitiva il Consiglio d'Ambito nella seduta svoltasi giovedì sera. Cristallizzato quindi l'assetto imperniato sui comprensori Città, Medio Calore, Fortore, Alto Sannio, Valle Telesina, Valle Caudina, e il neonato Taburno. Via libera anche alle modifiche statutarie che consentiranno la consultazione suppletiva per l'elezione di un componente decaduto, tornata prevista per novembre. 

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