Si è svolto sabato, nella sala Goccioloni di Telese Terme, l’incontro «Dove va la sanità nel Sannio?». Presente tutta la deputazione sannita, inclusi il deputato Francesco Maria Rubano, il senatore Domenico Matera e i consiglieri regionali Gino Abbate e Mino Mortaruolo. Per il vice sindaco di Telese Vincenzo Fuschini «i dati numerici sono inquietanti: la spesa procapite per i cittadini sanniti è la metà di quella della provincia di Salerno. Perdere consenso elettorale di un’area in forte decremento demografico non preoccupa più di tanto i vertici governativi regionali». Inoltre Stefano Avitabile, portavoce dell’associazione «Salute & Territorio», nonché moderatore della tavola rotonda, ha sottolineato che «il direttore generale dell'Asl Volpe, nel mese di dicembre a Cerreto Sannita, in occasione del precedente convegno, aveva illustrato con un video l’imminente apertura di diversi servizi sanitari al presidio ospedaliero di Cerreto e l’inaugurazione della Casa di comunità e Hospice nella cittadina titernina. Ora è arrivato luglio e nulla è accaduto».
Tra gli altri, il presidente di «Salute & Territorio» Alfredo Lavorgna ha tuonato: «Siamo stanchi, la popolazione è pronta a scendere in strada.
Nella seconda parte del confronto, i parlamentari sanniti Matera e Rubano hanno preso impegni seri, garantendo un minimo comune denominatore rappresentato dall'unità territoriale e, senza polemiche, si sono impegnati a viaggiare tutti nella stessa direzione anche se la politica sanitaria è fatta di scelte che dipendono dalla Regione. In chiusura dei lavori, Abbate ha rimarcato le problematiche derivanti da una mancata programmazione storica e dalla mancanza di risorse economiche assegnate al territorio, mentre Mortaruolo ha affermato: «La strada da intraprendere è quella dello studio e della concretezza sulle questioni. Se dobbiamo fare delle rivendicazioni facciamolo in modo diverso, con più aderenza rispetto a quelle che saranno nel futuro le nostre realtà. Non guardando in maniera nostalgica a un passato che non ritornerà piu».