Treni per Napoli, Eav: «A marzo fine lavori, poi tocca ad Ansfisa»

Ritardi dovuti al Covid, i chiarimenti di De Gregorio

Treni per Napoli, Eav: «A marzo fine lavori, poi tocca ad Ansfisa»
Treni per Napoli, Eav: «A marzo fine lavori, poi tocca ad Ansfisa»
di Marianna D'Alessio
Martedì 27 Febbraio 2024, 10:19 - Ultimo agg. 19:33
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Entro il prossimo dicembre la linea ferrovia Benevento-Cancello verrà riattivata. I pendolari potranno quindi nuovamente recarsi a Napoli con il treno. Questo è quanto ha dichiarato il presidente dell'Eav Umberto De Gregorio, nel corso di un convegno su «Infrastrutture e mobilità» promosso dalla Fit Cgil Avellino-Benevento, ospitato ieri al Museo Del Sannio. Naturalmente, nulla è certo fino a quando l'Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali), avrà terminato i collaudi. Secondo il cronoprogramma annunciato ieri da De Gregorio, non molto diverso da quello già divulgato in altre occasioni, entro marzo si completeranno «i lavori su segnalamento», poi l'Ansfisa avvierà «le prove e i collaudi. A quel punto i tempi non dipendono più da Eav». E sui ritardi passati aggiunge: «Il ritardo che c'è stato non è dipeso da Eav ma dal caro prezzi, dal Covid. Tutti i lavori pubblici in Italia hanno subito uno slittamento», ha detto piccato.

Sull'assetto futuro della linea De Gregorio chiarisce che «era una linea da chiudere, oggi abbiamo 150 milioni di euro da investire in questa linea perché abbiamo completato il segnalamento ferroviario. Ma ora parte un'opera più importate che è il rinnovo di tutta l'infrastruttura. Il tracciato è soggetto a fenomeni idrogeologici di varia natura che ne compromettono l'andamento. Quindi tenere aperta una ferrovia che fa acqua da tutte le parti, come qualcuno voleva fare, sarebbe stato un'operazione suicida. In questa settimana firmiamo il contratto per il rinnovo di tutto l'armamento ferroviario. Novanta milioni di euro.

Risorse mai investite sulla ferrovia di Benevento. Un'occasione storica. Giustamente i cittadini chiedono certezze. Non le possiamo dare ma possiamo garantire il massimo impegno a portare a compimento quest'operazione», ha concluso.

Un intervento che è servito a rischiare alcune delle nubi che sovrastano il panorama delle opere pubbliche della provincia. Tant'è che è lo stesso sindaco Clemente Mastella a dire «Dobbiamo rompere questa spirale. Ci siamo trovati in un labirinto con la Benevento-Caianello». «Dalla Regione chiari segnali che la Campania è tutta uguale» ha precisato il consigliere regionale Luca Cascone che ha aggiunto: «Ci sono stati grandi investimenti nelle aree interne. I fondi dello sviluppo e coesione ora bloccati sono decisivi». E sull'elettrificazione della linea ferroviaria Benevento-Avellino ha detto: «Abbiamo stanziato 200 miliardi di euro per Rfi per questi interventi. Stanno completando il tratto fino ad Avellino e poi inizieranno quelli da Avellino a Benevento».

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Per quanto riguarda la Fortorina Nicola Montesano responsabile Anas Campania ha detto: «Stiamo lavorando per il completamento dei lavori della variante di San Marco dei Cavoti. Un investimento di 67 milioni di euro. È stata completata la progettazione esecutiva». C'è la conferma che «il cantiere aprirà entro aprile di quest'anno». Giuseppe Anzalone segretario Filt - Cgil Benevento Avellino che ha promosso l'incontro, ha sottolineato che «sensibilizzare sul tema delle infrastrutture e della mobilità è importante. Bisogna accelerare sulle aree interne e allo stesso tempo mettere in piedi azioni mirate per far uscire fuori dall'isolamento territori già fragili. La Valle Caudina è letteralmente abbandonata, perché il servizio sostitutivo non è soddisfacente. La strada statale 7 grida vendetta». Angelo Lustro, segretario generale Filt Cgil Campania ha invece voluto ricordare che le infrastrutture rappresentano la chiave di volta «per lo sviluppo del territorio in termini economici e occupazionali. Togliere un territorio dall'isolamento è importante. Abbiamo organizzato questo incontro per dare certezze al territorio rispetto ai progetti in campo, per sentire gli attori istituzionali interessati, a quello che è stato messo in atto. Un territorio che solo ora comincia ad avere una risposta adeguata in termini di infrastrutture».

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