Santa Maria La Fossa: campo confiscato in fiamme: «La passione non ci fermerà»

Distrutto il campo della cooperativa Terra Felix

Il campo dato alle fiamme
Il campo dato alle fiamme
di Sara Boni
Domenica 20 Agosto 2023, 10:23
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«Andremo avanti con la nostra determinazione e con la grande passione che ci muove, grazie anche al sostegno delle istituzioni e di tante realtà associative, guardando al futuro sempre più forti. Ma oggi sette ettari di terreno nel campo di Santa Maria la Fossa, dove è cresciuto il nostro cardo, è andato tutto perduto». Così Francesco Pascale, direttore di Terra Felix del gruppo Geofilos Legambiente di Succivo, sull'incendio divampato tra Ferragosto e il 16 agosto (la notizia è stata resa nota) che in sole tre ore ha bruciato anni di fatica, sudore ed entusiasmo. A Santa Maria la Fossa, a pochi chilometri da Grazzanise, la cooperativa "Terra Felix" ha in concessione un terreno confiscato al clan Schiavone e precisamente a Francesco detto "Sandokan". «Da 4 anni coltiviamo il cardo per la riqualificazione del suolo abbandonato - dice Pascale - e proviamo a contribuire alla filiera della bioeconomia circolare. Dai semi di cardo si estraggono oli vegetali utili per bioplastiche e biochemicals mentre la biomassa serve per la produzione di ballette per la coltivazione del fungo cardoncello che realizziamo nella serra fungaia inaugurata ad aprile».

L'immenso campo è bruciato in sole 3 ore, complice il caldo torrido e il vento: distrutta una produzione di circa 150 quintali di biomassa. La storia comincia anni fa, quando uno dei fondi agricoli di Santa Maria La Fossa era nelle disponibilità della criminalità organizzata. Siamo in una delle aree della cosiddetta "Terra dei Fuochi", cioè di quel territorio in cui la camorra gestiva illegalmente traffici di rifiuti di ogni genere, alimentando quello che Legambiente, con un neologismo coniato ad hoc, ha identificato come "ecomafie".

Lo Stato ha riguadagnato terreno. E, gradualmente, è riuscito a confiscare anche questo fondo, assicurandolo alla legalità e concedendolo in gestione al terzo settore, affinché rinascesse sul piano ecologico, sociale ed economico.

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"Terra Felix" in particolare è risultata assegnataria di questo terreno e della struttura presente. Ne è nato un complesso per la formazione e l'educazione alla legalità e di promozione dell'agricoltura sociale. Le forze dell'ordine stanno indagando sulla matrice, si segue anche la pista del dolo. «Subiamo un terribile danno - conclude Pascale - mi auguro non si tratti di un atto criminale». Tuttavia quello del campo non è un caso isolato: il 25 luglio l'auto di un collaboratore di Terra Felix è stata trovata in fiamme. Maria Teresa Imparato, presidente Legambiente Campania, mostra solidarietà alla coop: «Siamo vicini alla nostra cooperativa e, qualunque sia la causa, sin da ora diciamo con chiarezza che verrà rispedito al mittente ogni tentativo di voler mettere in ginocchio le esperienze nate sui terreni confiscati. La cooperativa non sarà lasciata sola in quanto rappresenta un esempio tangibile di come si può riportare nel solco della legalità un bene che è stato restituito a una funzione produttiva e sociale». 

 

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