Confiscato tesoro da 10 milioni a un imprenditore: si serviva di prestanomi per evitare i controlli

Confiscato tesoro da 10 milioni a un imprenditore: si serviva di prestanomi per evitare i controlli
di Mary Liguori
Giovedì 30 Aprile 2015, 22:55 - Ultimo agg. 1 Maggio, 10:04
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CASERTA - Ammonta a dieci milioni di euro il patrimonio sequestrato a Michele Pezone, imprenditore di San Marcellino. Condannato in primo grado a sei anni per estorsione ed usura (attualmente il procedimento è dinanzi ai giudici dell’Appello), l’uomo ha subito un provvedimento di confisca di tipo amministrativo. E’ stato accusato in passato di avere avuto costanti rapporti con Paolo Cecere, coinvolto nello scandalo della Italburro e ritenuto vicino a Francesco Schiavone.



Le indagini che hanno portato alla confisca sono state condotte dal comando provinciale di Rimini della guardia di finanza (guidato dal tenente colonnello Marco Antonucci) hanno trovato in Cassazione un punto fermo: sequestri preventivi eseguiti nel 2012si sono trasformati in un provvedimento definitivo che colpisce al cuore l'economia di un gruppo criminale che sebbene affondi in Campania, e in particolar modo a Caserta, le proprie radici, conta ramificazioni decennali in Romagna. Secondo quanto è stato appurato dai militari delle fiamme gialle, Pezone era riuscito a intessere una fitta trama di prestanomi dei quali si serviva per eludere i controlli e non dover giustificare un patrimonio milionario di beni acquistato durante un periodo in cui dichiarava un reddito basso, talvolta addirittura rasente lo zero.



Così facendo, ha accumulato un patrimonio milionario e lo ha fatto, secondo la Dda di Bologna, servendosi di compiacenti «teste di legno», alle quali intestava di volta in volta i propri averi nel tentativo, poi dimostratosi vano, di eludere i controlli, e quindi i sequestri, della Finanza. Tra gli immobili per i quali ieri è scattata la confisca, beni allocati a San Donà di Piave (nel Veneziano) che precedentemente erano stati restituiti a Pezone dalla corte d'Appello.