Guerriglia allo stadio Pinto di Caserta: 14 Daspo per 56 anni

Colpiti 8 tifosi rossoblu e 6 pugliesi per gli scontri di dicembre

Guerriglia al "Pinto" 14 Daspo per 56 anni
Guerriglia al "Pinto" 14 Daspo per 56 anni
di Domenico Marotta
Sabato 9 Marzo 2024, 09:06 - Ultimo agg. 16:31
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Scontri al Pinto del 4 dicembre, Daspo per 8 tifosi casertani e 6 foggiani, 10 dei quali erano già stati identificati e denunciati in precedenza a vario titolo per la commissione di reati che vanno dallo scavalcamento al lancio e porto di oggetti contundenti al travisamento ingiustificato del volto e danneggiamento aggravato, nonché delle lesioni subite dai poliziotti.

Cinquantasei in totale gli anni in cui i 14 destinatari del provvedimento di divieto di accedere alle manifestazioni sportive dovranno stare lontani dagli stadi. Di otto anni le pene di massima durata: sono state inflitte a un casertano e a un foggiano che erano già stati destinatari di Daspo e che sono destinatari anche dell'obbligo di firma prima e dopo le partite della squadra per cui tifano, sempre per i prossimi otto anni. Di minore durata gli altri 12 provvedimenti. La Digos, sezione tifoserie della Questura di Caserta, in collaborazione con quella di Foggia, intanto, sta continuando ad indagare per individuare ulteriori responsabili di quei gravi scontri al momento ancora non riconosciuti anche per via del travisamento dei volti durante gli scontri.

Al reciproco lancio di petardi (il via dal settore ospiti) e oggetti contundenti nel primo tempo di Casertana-Foggia seguì anche un'invasione di campo durante l'intervallo, con uno sparuto gruppo di tifosi di entrambe le squadre che vennero brevemente a contatto, prima dell'intervento delle forze dell'ordine. Sei agenti rimasero feriti e lo stadio Pinto dovette chiudere i cancelli nelle successive due gare casalinghe della Casertana (contro Giugliano e Messina) una per decisione del giudice sportivo, l'altra per decisione della Prefettura.
La società rossoblu si fece anche carico dei lavori necessari a ripristinare l'agibilità dei distinti prima e della curva nord poi, che furono danneggiati duranti gli scontri con il prelievo di pietre dagli spalti e di oggetti contundenti dai rivestimenti dei bagni dei due settori.

Ma i guai non finiscono qui. Dopo quell'episodio i tifosi casertani si sono resi protagonisti di atti di violenza in due altre occasioni. A Monopoli, dove il 6 gennaio ci fu un contatto con l'opposta tifoseria al di fuori dello stadio Veneziani e a Castellammare lunedì sera, nelle strade circostanti il Menti. Su quei fatti sono in corso le indagini delle Questure di Bari e di Napoli ma ulteriori ripercussioni potrebbero esserci su tutta la tifoseria rossoblu. In settimana, in seguito a quanto avvenuto in occasione del derby con la Juve Stabia, il giudice sportivo ha dato mandato alla Procura federale di individuare il settore normalmente occupato dai tifosi casertani che si sono resi responsabili delle intemperanze a Castellammare. E anche il Casms sta valutando seriamente l'ipotesi di chiudere ancora il settore distinti o anche la tribuna del Pinto. Ieri sera la Prefettura di Napoli ha disposto il divieto di trasferta dei tifosi rossoblu a Torre del Greco dove lunedì si giocherà il match con la Turris. A porte chiuse Juve Stabia-Taranto.

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Si viaggia su due binari e come avvenne a margine di Casertana-Foggia e il rischio concreto e più grave è che i falchetti debbano disputare a porte chiuse ulteriori due partite: una per decisione della giustizia sportiva, l'altra per decisione della Prefettura, come già avvenuto in seguito a Casertana-Foggia.

Intanto, con l'ultima determinazione, quella di giovedì, l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha sospeso la prevendita dei biglietti per Casertana-Francavilla, prossima gara casalinga dei in programma domenica 17 marzo alle 18.30, in attesa di ulteriori decisioni. Giovedì, durante Casertana-Cerignola i tifosi rossoblu del settore distinti hanno esposto uno striscione con la scritta “Noi le lame non le usiamo” intendendo smentire l'uso di armi da taglio durante gli incidenti avvenuti dopo Juve Stabia-Casertana. Di certo dopo i fatti degli ultimi tempi la tifoseria rossoblu è nell'occhio del ciclone. Addirittura, nella relazione sulla scorsa stagione sportiva, l'Osservatorio nazionale ha indicato tra i fatti più gravi di tutta l'annata quelli avvenuti a Pagani a gennaio 2023 quando i tifosi paganesi assaltarono e diedero alle fiamme l'autobus che conduceva al "Torre" i sostenitori casertani.

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