Lite tragica, addio a Roberto: pronta la donazione organi

Commissione decreta la morte cerebrale

Il luogo della tragedia
Il luogo della tragedia
di Pierluigi Benvenuti
Martedì 16 Gennaio 2024, 23:01 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 19:12
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Poco più di quarantotto ore. Tanto è durata la lotta per la sopravvivenza di Roberto Fusciello il quarantaseienne di Cellole colpito con una testata al volto al culmine di una lite scatenatasi sembra per futili motivi. Nell’ospedale di Sessa Aurunca, nel primo pomeriggio di ieri, si è insediata la commissione per l’accertamento della morte cerebrale, dopo il tempo di osservazione di sei ore prescritto dalla legge, alla presenza del direttore dell’unità operativa di anestesia e rianimazione, la dottoressa Nadia Zarrillo. Nel contempo è stata avviata la procedura di mantenimento in vita e conservazione degli organi. Già in corso gli esami di istocompatibilità genetica previsti in casi del genere. Dopo il consenso della magistratura, si procederà all’espianto essendo Roberto un donatore iscritto all’Aido. In serata il verdetto: morte cerebrale.

L’episodio è accaduto nella prima serata di domenica sul corso Freda, nel pieno centro abitato, dinanzi ad un centro scommesse.

Le condizioni dell’uomo erano apparse subito gravissime, fin dai minuti successivi al suo arrivo all’ospedale di Sessa Aurunca. 

Oltre a varie fratture e al naso rotto, aveva una forte sofferenza cerebrale ed ecchimosi vastissime. I sanitari lo hanno stabilizzato ma hanno dovuto rinunciare all’intervento. È stato ricoverato in terapia intensiva e le sue condizioni da gravissime sono diventate disperate fino all’arrivo della commissione che ieri sera ha dichiarato la morte cerebrale. Il coma è irreversibile e solo i macchinari a cui è collegato consentono il mantenimento degli organi fino all’espianto.

Fusciello lascia tre figli ancora piccoli che vivono a Roccamonfina con la madre ed a cui era legatissimo. «Parlava sempre di loro, con tanto amore ed orgoglio» dice chi lo ha conosciuto. 

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Proseguono intanto le indagini dei carabinieri di Sessa Aurunca, coordinati dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, per ricostruire la dinamica di quanto accaduto domenica in corso Freda e soprattutto le ragioni alla base della discussione tra Roberto Fusciello e Gianluca Sangiorgio, il 43enne imbianchino accusato di averlo colpito. 

L’uomo è stato fermato ed arrestato dai carabinieri nelle ore successive all’episodio ed è ora rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Questa mattina alle 10.15, nella stessa casa di reclusione, è fissato l’interrogatorio di garanzia e per la convalida dell’arresto da parte del giudice per le indagini preliminari Daniela Vecchiarelli ed alla presenza dell’avvocato difensore di fiducia dell’uomo, Gianluca Di Matteo. Sangiorgio è accusato di tentato omicidio, ma il capo d’imputazione contestatogli potrebbe cambiare in conseguenza del quadro clinico cambiato della vittima.

C’è attesa per conoscere la sua versione dei fatti e le spiegazioni sull’accaduto che fornirà agli inquirenti. I carabinieri infatti sono riusciti a ricostruire quanto è successo ma non ancora a capire le ragioni di una discussione poi degenerata in aggressione infine in tragedia.

Sui social i familiari dell’accusato parlano di pregresse istigazioni e provocazioni ma sarà l’inchiesta a fare chiarezza. Non si esclude che si possano sentire eventuali testimoni o persone presenti. Dalle immagini delle telecamere dell’impianto di sorveglianza del centro scommesse e degli esercizi commerciali vicini si vede il litigio tra il Fusciello ed il Sangiorgio nel corso del quale quest’ultimo ha prima colpito con schiaffi e pugni la vittima ed infine lo ha raggiunto con una testata al volto. Fusciello è caduto in terra, nelle vicinanze del marciapiedi, ed è rimasto privo di sensi.

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