Trovata morta nel baule: «Impediva alla madre di uscire dall'abitazione»

I vicini sentivano spesso litigi e urla, la verità dall'autopsia

Trovata morta nel baule: «Impediva alla madre di uscire dall'abitazione»
di Pierluigi Benvenuti
Martedì 12 Dicembre 2023, 08:25 - Ultimo agg. 09:01
4 Minuti di Lettura

È una storia inquietante quella che emerge dalla macabra storia di Concetta Infante la donna il cui corpo senza vita è stato ritrovato quasi mummificato in un baule nella camera da letto dell'appartamento in cui viveva. Una storia di degrado, di solitudine, di disinteresse, di abbandono. Concetta, settantasette anni, nativa di Portici, abitava a Mondragone da qualche anno, dopo essere stata a lungo a Pescara e prima ancora a Torre del Greco.

La sua morte, ma sarà l'autopsia a stabilirlo con esattezza, risalirebbe ad almeno un mese fa. Da diverso tempo, nessuno la vedeva in giro nella zona di via Razzino dove, al decimo ed ultimo piano di un palazzo al numero civico 5, la donna conviveva con la figlia Maddalena, cinquantaquattro anni, disoccupata. Sarebbe stata lei a nascondere il cadavere della madre, vittima a suo dire di un incidente domestico. Non aveva i soldi per il funerale ed ha occultato il corpo nel baule, avrebbe spiegato agli inquirenti. Un dramma nel dramma, a rendere ancora più surreale una storia di povertà morale prima che materiale.

Nessuno si è interessato, ad esempio, della sorte di Concetta. Nessuno l'ha cercata o ha chiesto sue notizie fino a sabato sera quando l'altra figlia, che ancora vive a Pescara, preoccupata perché da settimane non riusciva a mettersi in contatto con la madre, si è presentata nell'appartamento ed ha scoperto la macabra e triste verità.

Una vicina di casa riferisce di non vederla da almeno un anno. Del resto, l'ascensore del condominio funziona saltuariamente, è pericoloso utilizzarlo e fare dieci piani di scale a piedi per una donna di settantasette anni può essere difficile.
Basta questo per spiegare tanta indifferenza? Eppure, mamma Concetta e Maddalena non erano sconosciute ai servizi sociali del Comune di Mondragone. Già nel mese scorso, le assistenti sociali e gli uomini della polizia locale sono intervenute a seguito di una denuncia anonima in cui si parlava di discussioni, litigi ed urla provenienti dall'appartamento dove le due abitavano.
La stessa Concetta avrebbe rassicurato le operatrici asserendo che tutto andava bene e non spiegandosi le ragioni di quest'intervento. La relazione parla di due persone vigili e ben orientate, senza apparenti problemi economici. Niente di strano. La stessa cosa è emersa dagli accertamenti condotti presso l'ufficio servizi sociali del Comune di Pescara, dove avevano conservato la residenza. Solo la figlia aveva richiesto un pacco alimentare, ovviamente concesso, asserendo che vivevano con la pensione della madre e che sarebbe stato comunque un aiuto apprezzato.

Video

In via Razzino e nelle zone adiacenti sono in pochi a ricordare Concetta mentre più di qualcuno ha visto spesso Maddalena, che usciva quasi ogni giorno per fare la spesa ed altre commissioni. C'è chi la definisce gentile e garbata. Tutti comunque, compresi i pochi che le conoscevano, non riescono a nascondere lo stupore e lo sgomento per quanto accaduto.

«Siamo rimasti male, molto scossi appena appresa la notizia. Metterla in un baule. È incredibile, non riesco a capire come sia accaduto», afferma una vicina di casa, un dei pochi italiani ad abitare nello stesso palazzo e conoscente della scomparsa. È sempre lei a parlare di presunti maltrattamenti della figlia verso la madre. Le avrebbe impedito di uscire di casa, «nemmeno fuori al balcone e non voleva che ci vedessimo o parlassimo»; l'avrebbe chiusa a chiave in casa quando usciva; le avrebbe impedito di parlare con l'altra figli ed i nipoti. Addirittura, a suo dire, avrebbe avuto il vizio di alzare le mani contro la donna e lei l'avrebbe medicata almeno in un'occasione.
Qualche altro parla di urla e di litigi continui, fin dalle prime ore del mattino. Concetta non avrebbe voluto denunciare perché, diceva, «in fin dei conti è mia figlia e la devo aiutare».
Il sindaco Lavanga parla di dramma della solitudine mentre il segretario cittadino di Fratelli d'Italia Antonio Belli accusa: «Occorrono maggiori controlli nella zona dei palazzi Cirio, una polveriera sociale pronta ad esplodere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA