Santa Maria Capua Vetere: avvocati, si torna al voto il 26 giugno

Reindette le elezioni dell'Ordine

Avvocati di Santa Maria Capua Vetere, si vota il 26 giugno
Avvocati di Santa Maria Capua Vetere, si vota il 26 giugno
di Biagio Salvati
Domenica 28 Maggio 2023, 09:46 - Ultimo agg. 11:31
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Per la prima volta nella storia del foro di Santa Maria Capua Vetere, l'avvocatura dovrà tornare al voto a fine giugno dopo quasi cento giorni dalle ultime elezioni di febbraio che decretarono presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati Angela Del Vecchio, leader di Dignità Forense. Questa volta, però, non ci sarà un commissario a indirle perché ci ha già pensato lo stesso Consiglio forense sulla base di un parere «pro veritate» chiesto all'avvocato e docente universitario Giovanni Verde. In questo caso, infatti, è stata eseguita la sentenza del Consiglio nazionale forense che ha riportato tutto indietro di tre mesi dopo un ricorso presentato dall'avvocato Antonio Miraglia, escluso dalle candidature che, invece, ora sarà regolarmente fra i candidati. Con una delibera del 25 maggio scorso, infatti, il Consiglio ha convocato l'assemblea degli iscritti per il voto con modalità elettronica che si terrà dal 26 giugno al prossimo primo luglio nei locali della Scuola Forense Fest. I 14 consiglieri di maggioranza saranno di nuovo candidati con il gruppo Dignità Forense così come i componenti del gruppo che tre mesi fa si presentò con il capolista, avvocato Franco Buco con «Avvocatura libera e Indipendente». La lancetta dell'orologio delle votazioni torna dunque a cento giorni fa con gli avvocati di Dignità Forense che sono: Angela Del Vecchio, Antonio Mirra, Bruno Amirante, Laura Catalioti, Gianmarco Carozza, Maria Conforti, Marisa De Quattro, Crescenzo Di Tommaso, Paolo Falco, Tiziana Ferrara, Marco Gentile, Loredana Palumbo, Claudio Petrella e Antonio Spallieri. Con «Avvocatura Libera e indipendente» corrono, invece, Franco Buco, Luciana Basilica, Fiorentina Orefice, Patrizia Barbato, Domenico Bellopede, Maria Celeste Cafaro, Massimiliano De Matteo, Giovanni lanniello, Felice Medici, Maria Orlando, Pietro Piccirillo, Angelo Maria Reccia e questa volta anche Antonio Miraglia che era stato escluso.

In un comunicato del Consiglio forense, il gruppo di Dignità Forense conferma quindi la decisione di non presentare il ricorso in Cassazione contro la decisione del Consiglio nazionale forense «per il bene dell'avvocatura», in quanto si rallenterebbe ulteriormente l'attività consiliare e quindi «nell'esclusivo interesse di tutta la classe, riteniamo che ciò vada fatto immediatamente. Anche se - recita la nota - il provvedimento abnorme del Consiglio nazionale si presta ad evidenti censure sia di ordine costituzionale che di legittimità, ma il servizio da rendere ai colleghi non può subire rallentamenti o arresti». Come si ricorderà, su tre ricorsi che avevano presentato alcuni esclusi dalle candidature, il Cnf ha ammesso solo quello dell'avvocato Antonio Miraglia. La toga aveva presentato la sua candidatura per mano della collega Fiorentina Orefice, nel rispetto dell'orario di presentazione - ovvero entro le ore 12 - ma senza la firma alla delegata. Circostanza che prevedeva l'esclusione, così come stabilito dalla Commissione elettorale: quest'ultima ha però ritenuto non valida neppure la successiva delega formalizzata dall'avvocato Miraglia via pec, sottoscritta, esibita prima delle ore 12 al presidente del Consiglio e all'incaricato alla ricezione, ma depositata solo alle ore 12.16 minuti del 26 gennaio scorso. «A fronte di una candidatura dell'avvocato Miraglia - scrivono i firmatari della sentenza - la delega pur priva della sottoscrizione di quest'ultimo, era accompagnata dal documento d'identità». 

 

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