Sosta, adesso è scontro a Caserta su unità e assunzioni «Vigilare sull'appalto»

E altre polemiche per i pass ai consiglieri

Ancora polemiche per la sosta a Caserta
Ancora polemiche per la sosta a Caserta
di Roberto Della Rocca
Martedì 30 Gennaio 2024, 08:54
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Continua la guerra della «sosta» che vede duellare, dal mese di ottobre, maggioranza e opposizione. Stavolta, a far discutere, sono il numero dei nuovi assunti dal Consorzio K-City: a porre il problema ieri mattina in Seconda Commissione è stato il consigliere Donato Aspromonte del gruppo "Prima Caserta" che ha chiesto un chiarimento agli uffici comunali. Per l'esponente della minoranza il numero di ausiliari attualmente in servizio nel capoluogo è inferiore ai 44 previsti dal contratto siglato da Comune e concessionario: 8 unità in meno che si traducono in minore controllo del territorio, proprio uno degli effetti positivi annunciati con il project sulla mobilità. «Dobbiamo chiarire se sono già in servizio i dipendenti effettivamente richiesti dall'amministrazione e anche verificare l'identità per capire se ci sono eventuali legami di parentela con gli amministratori» sostiene Aspromonte le cui parole hanno indignato la maggior parte dei colleghi inorriditi dall'accusa di nepotismo lanciata. «Non voglio accusare nessuno ma ritengo sia nostro compito quello di vigilare anche su questi aspetti» conclude Aspromonte.

Il problema, come chiarito anche dal presidente della Seconda Commissione Pasquale Antonucci (Iv), è connesso a quello delle competenze degli eletti e dello stesso gruppo di lavoro che si occupa anche di trasporto. Nel dubbio, la richiesta di chiarimenti è già stata verbalizzata ed indirizzata all'attenzione del vicesindaco e assessore alla Mobilità Emiliano Casale.

In attesa dei chiarimenti si apre anche un nuovo fronte dello scontro politico, stavolta a causa dell'iniziativa assunta dagli uffici comunali di registrare le targhe delle auto dei consiglieri a cui K-City dovrebbe riservare un posto auto. Il rischio è di concedere un vero e proprio privilegio agli eletti con un pass valido indiscriminatamente in tutte le zone della città. Sull'iniziativa, partita dalla presidenza del Consiglio, regna ancora la massima confusione. I consiglieri del centrodestra che hanno ricevuto la richiesta di indicare la targa si dicono pronti a rifiutare.

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«Possiamo segnalare un veicolo che potrà parcheggiare tutti i giorni e a tutte le ore del giorno, gratuitamente, in tutte le zone della città tranne in piazza Vanvitelli - dice Pasquale Napoletano di Fdi - un privilegio del genere non ci serve e sarebbe un'offesa ai cittadini: un conto è dover presenziare al Consiglio un altro è se devo andare a fare la spesa al supermercato. Al limite può servire un permesso per sostare, proprio in piazza Vanvitelli, quando svolgiamo il nostro lavoro di consiglieri nelle commissioni e nelle riunioni dell'aula ma, anche in questo caso, bisogna chiarire i dettagli e i limiti». Mentre numerosi esponenti di maggioranza lamentano di non aver ancora ricevuto né richieste dagli uffici né spiegazioni sull'iniziativa, prova a fare chiarezza Antonucci: «Fino a qualche anno fa gli eletti disponevano di un'area di sosta in via Ricciardi che potevamo utilizzare quando erano programmati i consigli per parcheggiare la nostra auto - spiega il presidente della Seconda Commissione -. Non è un mio problema diretto perché cerco di camminare a piedi il più possibile ma mi rendo conto che per i colleghi che vivono in periferia e nelle borgate quello della sosta può essere un problema per costi e difficoltà di trovare uno stallo libero. Vedremo nei prossimi giorni qual è la proposta degli uffici, sono sicuro che riusciremo a trovare una mediazione tra le varie posizioni emerse».

 

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