Napoli, il Cabinet delle Porcellane arricchisce il Museo di Capodimonte

La donazione dell’architetto Don Aslan Sanfelice Forcella andrà a incrementare la collezione

Le porcellane di Capodimonte
Le porcellane di Capodimonte
di Valentina Bonavolontà
Venerdì 15 Settembre 2023, 17:45 - Ultimo agg. 16 Settembre, 11:27
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«La porcellana è il simbolo del potere della fragilità», inizia così il suo discorso il direttore del Real Museo e Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger questa mattina alla presentazione in anteprima della donazione di porcellane dell’architetto Don Aslan Sanfelice Forcella dei Duchi di Bagnoli e del progetto del Cabinet delle Porcellane.

La donazione di circa 100 porcellane appartenenti alle collezioni dell’architetto don Aslan Sanfelice Forcella dei duchi di Bagnoli, acquisite nel 2023 dal Museo di Capodimonte, comprende pezzi appartenenti principalmente alla Manifattura ferdinandea ed in minor numero anche ad altre Manifatture come quelle caroline di Capodimonte, del Buen Retiro  e di Caserta, ma anche porcellane di Manifattura Poulard-Prad.

Solitaire, tête-à-tête, fioriere, piatti da coltello, zuppiere, vasi, biscuit – che precedentemente riempivano gli spazi della casa di don Aslan, ideata dall’architetto stesso trasformando una preesistente orangerie – sono arrivati a Capodimonte, accompagnati dai curatori del museo, che hanno seguito tutte le fasi dell’imballaggio e del trasferimento degli oggetti, dalla casa di don Aslan agli spazi museali.

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L’importante donazione di porcellane che integra e potenzia la Raccolta Borbonica del museo comprende alcuni esemplari di particolare importanza.

Tra questi segnaliamo i tre piatti ferdinandei con le vedute dell’Interno della Grotta di Posillipo, del Palazzo della Regina Giovanna a Marechiaro e delle Cave delle Pozzolane appartenenti al Servizio Farnesiano (1786 circa) – il primo grande servizio decorato con le vedute del Regno eseguito dalla manifattura napoletana per il Primo Segretario di Stato il Marchese della Sambuca.

«Ricevere una donazione è molto difficile. - spiega la storica dell'arte Angela Caròla-Perrotti - I grandi avvenimenti non arrivano da soli, dietro c'è una lunga storia, che inizia nel 1986, quando organizzai una mostra al Museo Archeologico di Napoli e in quella occasione conobbi l'architetto. Da quel momento la sua collezione si è arricchita, è come se si fosse ravvivato anche il suo amore per la porcellana». 

Attualmente, in attesa dell’inizio dei lavori di allestimento del Cabinet, la Donazione Sanfelice Forcella è stata sistemata al centro della grande ‘Sala Camuccini’ – trasformata provvisoriamente in laboratorio di studio- disposta sul prezioso tavolo in mosaico di scavo circondata dalle altre porcellane Borbone sottratte all’oblio dei vari depositi, riunite per fabbriche sono pronte per essere avviate al restauro e alla digitalizzazione in modo da essere in perfette condizioni al momento di venire posizionate nelle sale a ciascuna di esse destinata. Andrà dunque a incrementare la collezione di oltre 7000 porcellane e terraglie tra le più importanti in Italia e in Europa. 

Il rinnovato interesse per le porcellane, per le quali Capodimonte è famosa in tutto il mondo, dopo il successo delle mostre Napoli Napoli. Di lava, di porcellana e musica e Depositi di Capodimonte: storie ancora da scrivere, hanno scaturito delle riflessioni dalle quali è nato il progetto del Cabinet

Oltre 7000 pezzi che giacevano impolverati e malandati nei depositi del Museo sono stati recuperati grazie al sostegno della Regione Campania e il PNRR. Catalogati, puliti e ristrutturali, queste porcellane e terraglie uniche verranno esposte in dodici sale al piano nobile del museo. Curato di Federico Forquet, questo progetto, a cui non è mai stato dato rilievo e la giusta visibilità come la Pinacoteca, vuole sopperire a tale carenza e soddisfare le aspettative dei visitatori. 

In corso e in stato di avanzamento è il grande processo di digitalizzazione che sta interessando l'intero patrimonio artistico del Museo e Real Bosco di Capodimonte: «La digitalizzazione ci sta aiutando ad avere una idea complessiva della nostra collezione. - conclude orgoglioso Sylvain Bellenger - Non viene fatta solo una catalogazione, ma gli oggetti si potranno studiare a partire dalla loro fortuna critica. E' una cosa di un'importanza enorme». 

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