Giulierini: «Il Mann riparte e dal 2 giugno nuovi ponti con l'Altro Giappone, per un incontro tra Occidente e Oriente»

Giulierini: «Il Mann riparte e dal 2 giugno nuovi ponti con l'Altro Giappone, per un incontro tra Occidente e Oriente»
di Donatella Trotta
Lunedì 11 Maggio 2020, 13:32 - Ultimo agg. 15:48
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«Noi dobbiamo crescere con il confronto: e cresciamo solo se l’Occidente e l’Oriente si incontrano. Ma al di là della via (commerciale) della seta, la cultura è l’unica leva che può traghettare un dialogo internazionale che arricchisce, contrariamente agli sterili localismi». Paolo Giulierini ha le idee molto chiare sulla ripartenza dopo l’emergenza pandemia. E nel suo ruolo di direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) sta già lavorando, da tempo, a una (ri)programmazione di iniziative, progetti, grandi mostre e sinergie che dal 2 giugno (giorno previsto da Giulierini, ben oltre il 18 maggio, per una riapertura “in sicurezza” del Mann) rafforzi la visione cosmopolita alla base della prestigiosa istituzione da lui guidata: «Il museo – spiega l’archeologo toscano, specializzato in etruscologia – non è solo il luogo dell’identità, della conservazione, della ricerca; è soprattutto un cantiere sperimentale, il luogo delle possibilità: una straordinaria occasione per gli uomini di oggi di contemplare le vette e condannare le miserie del passato per cercare di essere cittadini migliori nella contemporaneità».
 
Di qui le strategie di rilancio del Museo e del suo patrimonio dopo il lockdown e dopo il blocco dei cantieri che dovevano consegnare a maggio il nuovo Auditorium del Mann, probabilmente completato a settembre: ovvero quando partirà, nelle intenzioni di Giulierini, anche una nuova grande offerta culturale del Museo. In simbiosi – fra il resto - con quattro importanti realtà museali del Giappone: il Museo Nazionale di Tokyo, il Museo d’Arte di Kyoto, il Museo di Sendai e quello di Fukuoka, mentore il quotidiano nipponico «Asahi Shimbun» che finanzierà non soltanto le grandi mostre in programma (come la più ampia mostra su Pompei mai realizzata, prevista per il 2022) ma anche il restauro del mosaico di Alessandro Magno, gioiello del Mann (realizzato alla fine del II secolo a.C., ritrae il momento decisivo dello scontro combattuto a Isso nel 333 a.C. tra Alessandro il Grande, glorioso re macedone, e i Persiani di Dario sonoramente sconfitti). Un filo diretto, insomma, tra il Mann e l’Impero del Sol Levante: nel solco di un consolidato dialogo tra Napoli (non a caso sede della prestigiosa università L’Orientale), le sue ricchezze non soltanto archeologiche e il Giappone: da sempre innamorato di Pompei, all’ombra di quel Vesuvio - tanto simile al Fuji Yama, che accomuna la sensibilità “vulcanica” dei due popoli – dove tanti scavi sul campo del Parco Archeologico pompeiano ha condotto, ad esempio, l’archeologo giapponese Masanori Aoyagi, non a caso insignito della cittadinanza onoraria a Pompei.
 
Giulierini ne ha parlato diffusamente, anticipando tra l’altro le strategie dei rapporti bilaterali tra Napoli e il Sol Levante, in un video di approfondimento ( questo il link:  https://youtu.be/m741aEQT74A ) su «Il Giappone al Mann – Il Mann in Giappone», chiesto e realizzato dall’Associazione L’Altro Giappone (Roberto De Pascale e Barbara Waschimps, con Chiara Ghidini Tortorelli e Luca Prosdocimo) che, dopo il grande successo della prima edizione di una originale rassegna su cinema, cultura e società nipponiche ospitata l’anno scorso da Lalineascritta di Antonella Cilento (ne abbiamo parlato in questa rubrica il 31 marzo 2019), alza ora il tiro della propria missione di divulgazione alta della civiltà nipponica ampliando la rete dei propri sodalizi malgrado il blocco da Covid-19, che ha congelato momentaneamente molte iniziative: «Tra le quali – spiega Barbara Waschimps – la “Japan Week”, settimana di approfondimento sul Giappone da noi curata in sinergia tra gli altri con la NHK (Nippon Hoso Kyokai, il servizio pubblico radiotelevisivo giapponese) e altre istituzioni, che si sarebbe dovuta tenere a partire dal 12 maggio e che viene invece riprogrammata questo autunno, per poi proseguire anche nel biennio successivo, in vista degli appuntamenti del 2022». Un biennio decisivo, quello che seguirà al funesto anno bisesto, nel quale il ponte con il Giappone sarà consolidato anche grazie all’alleanza con il Mann guidato da Paolo Giulierini, che vedrà in atto il consolidamento di partnership preziose con istituzioni italiane e giapponesi in vista di grandi esposizioni per il 2022 a Napoli e nelle principali città dell’arcipelago nipponico.

Da questo punto di vista, attento a sostenere le realtà associazionistiche del territorio per rilanciare a largo raggio il patrimonio di civiltà custodito nel Mann in un fecondo intreccio di competenze pluridisciplinari e interculturali, Giulierini conferma anche la sinergia in essere con L’Altro Giappone, a sua volta partner di molte prestigiose istituzioni. L’ottica di coinvolgimento e dialogo messa in campo, fra il resto, anche al tempo dell’isolamento da pandemia, fa leva ad esempio su un accorto uso del digitale e dello storytelling (con le “Mann Stories”, pillole da 5 minuti affidate a specialisti, o i corti di Lucio Fiorentino, che approfondiscono in chiave emotivo-narrativa il tema dei visitatori al Museo). Un modo per «parlare di persone attraverso il digitale», perché «non ci possono essere le opere senza le persone», sostiene Giulierini. E grazie al coinvolgimento e al dialogo con le realtà del territorio «la visione che emerge da questo confronto – conclude L’Altro Giappone - è infatti quella del Museo come organismo pulsante, crocevia di culture, che accoglie, accompagna, mette in campo il confronto e riflette l’esperienza vissuta. E si traduce in una roadmap della ripartenza, puntando a quell’Oriente tanto agognato da Alessandro il Grande ai tempi del suo impero macedone». 
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