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Gas, le strategie in Europa: in Spagna Iva dal 21 al 5%, luci spente a Londra. In Germania acqua calda razionata

Gas, l'Europa taglia le bollette: in Spagna Iva dal 21 al 5%, luci spente a Londra. In Germania acqua calda razionata
Gas, l'Europa taglia le bollette: in Spagna Iva dal 21 al 5%, luci spente a Londra. In Germania acqua calda razionata
di Mario Landi
Articolo riservato agli abbonati
Venerdì 2 Settembre 2022, 11:30 - Ultimo agg. : 16:48
8 Minuti di Lettura

Guerra, inflazione, gas, bollette e prezzi alle stelle. L'Europa fa i conti con l'emergenza energetica e in vista dell'autunno e dell'inverno i Paesi si muovono per discutere misure specifiche che permettano ai cittadini di superare indenni le stagioni più fredde. Per questo l'Ue discute su un tetto al prezzo dell'energia e a un piano per ridurre la domanda di elettricità: una doppia strategia anti-Putin proposta a Bruxelles da tempo ma che è ancora sul tavolo dei Grandi. Il segnale dai mercati è arrivato, con le quotazioni spot del gas stabili da quando Ursula von der Leyen ha parlato di misure urgenti da prendere nel giro di qualche settimana. Le annuncerà il 14 settembre a Strasburgo, nel discorso sullo Stato dell'Unione. Il consiglio straordinario energia, con i ministri che si riuniranno a Bruxelles il 9 servirà a sondare le reazioni alle ipotesi in campo. In primo luogo, quella del tetto al prezzo del gas, su cui la Commissione «prosegue il lavoro a livello tecnico», ha detto la vice-direttrice generale Energia della Commissione Mechthild Wörsdörfer parlando alla commissione Industria dell'Europarlamento.

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Le opzioni sono diverse. Gli spagnoli vorrebbero riproporre a Bruxelles il modello che usano nella Penisola iberica, con prezzo calmierato solo per il gas usato per produrre energia elettrica, con l'effetto di rendere le bollette più leggere. Il price cap può essere applicato «sulle importazioni dalla Russia», l'idea sostenuta dall'Italia, «oppure applicato all'interno dell'Ue, sul mercato all'ingrosso o al dettaglio, stiamo valutando tutte le possibilità» ha spiegato Wörsdörfer. Che ha fatto riferimento anche a «misure urgenti sui prezzi dell'elettricità per tutelare le industrie critiche», come un piano per la riduzione della domanda, sulla falsariga di quanto approvato a luglio sul taglio del 15% dei consumi di gas. Ma secondo indiscrezioni confermate da più fonti, la Commissione avrebbe in mente, secondo quanto scritto in un "non paper" che circola a Bruxelles, di proporre un tetto al prezzo dell'elettricità prodotta da fonti diverse dal gas per ricavarne risorse con cui ammortizzare i costi delle bollette. In sostanza gli introiti legati alla differenza tra il price cap e il prezzo finale verrebbero utilizzati per sussidi ai consumatori che devono fare fronte al caro bollette. 

Gas scivola sotto 230 euro a Amsterdam. UE valuta cap su energia

Gran Bretagna: luci spente e nuovo orario della cena

A milioni di britannici potrebbe essere chiesto di limitare il consumo di energia questo inverno per evitare blackout evitando di utilizzare gas ed elettricità nelle ore di punta e spegnendo le luci nei giorni in cui il vento non soffia. L'allarme è arrivato da Kathryn Porter, della società di consulenza Watt-Logic, che ha affermato che è possibile chiedere alle famiglie di non utilizzare elettrodomestici ad alto consumo di energia nelle ore di punta o di cenare in un'ora diversa, probabilmente dopo le 20:00 (un orario particolarmente insolito oltremanica). A Londra le bollette sono schizzate e aumenteranno ancora dell'80%. L'ente regolatore britannico per l'energia ha annunciato che aumenterà il tetto massimo per le bollette energetiche dei consumatori, portandolo in media a 3.549 sterline da 1.971 sterline all'anno. E avverte che la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare. Il loro "price cap" limita la tariffa standard che i fornitori di energia possono fatturare ai clienti domestici per la loro bolletta combinata di elettricità e gas in Inghilterra, Scozia e Galles, ma viene ricalcolato dall'ente regolatore nel corso dell'anno per riflettere i prezzi del mercato all'ingrosso e altri costi del settore. La bolletta media annuale di 1.400 sterline nell'ottobre 2021 sfiora ora le 1.971 sterline e passerà a 3.549. Questo tetto massimo non si appica alle imprese britanniche e queste potrebbero così subire un doppio contraccolpo: fatture inevase e consumi al palo per via dell'erosione della capacità di spesa delle famiglie. 

Germania: acqua calda solo in alcune ore del giorno

La Germania ha immagazzinato una grande quantità di energia (198 terrawattora di elettricitò, il numero più alto in Europa) ma è anche quella che ne consuma di più (circa 500 TwH di elettricità all'anno secondo Enerdata). I livello di stoccaggio sono all'82,7% ma in vista del freddo è possibile che le scorte possano finire rapidamente. Per Bank of America le preoccupazioni relative al gas, al nucleare e al carbone suggeriscono che la generazione di calore potrebbe non essere in grado di soddisfare la domanda invernale. Ecco perché a Berlino si ragiona su razionamenti anche critici: il senatore Jens Kerstan ha dichiarato che in caso di «una grave carenza di gas, l’acqua calda potrebbe essere resa disponibile solo in determinate ore del giorno», e ha invitato i tedeschi e le imprese a ridurre i consumi energetici. Il Consiglio dei Ministri tedesco, poi, ha concesso lo status di priorità alle spedizioni di carbone sulle reti ferroviarie che hanno la priorità rispetto a quelli dei passeggeri. Le persone che risiedono nei pressi delle ferrovie potrebbero subire un aumento del rumore: le nuove norme sospendono la legge sulla mitigazione del rumore ferroviario. «Questo può anche significare che i treni passeggeri dovranno aspettare», ha spiegato Wissing. Obiettivo? Garantire l'energia elettrica e assicurare che le centrali elettriche e le raffinerie possano operare senza fermarsi.

Francia: cosa cambia per i negozi

A Parigi in arrivo nuove misure per diminuire il consumo di gas: entro la fine dell’estate in tutto il Paese dovrebbe essere vietata la pubblicità luminosa tra l’una e le sei del mattino. Secondo l’Agenzia per la gestione dell’ambiente e dell’energia, uno schermo pubblicitario digitale Lcd di 2 m² consuma 2.049 kWh/anno, cioè l’equivalente del consumo medio annuo di una famiglia per l’illuminazione e gli elettrodomestici. Ai negozi sarà imposto il divieto di lasciare aperte le porte quando è acceso il riscaldamento o il condizionatore con aria fredda. 

Spagna: Iva sul gas dal 21% al 5%

A partire da ottobre, l'Iva sul gas in Spagna sarà del 5% e non più del 21%: lo ha annunciato il premier Pedro Sánchez, in un'intervista alla radio Cadena Ser. «È ragionevole cercare di ridurre anche la bolletta del riscaldamento dei cittadini», ha sostenuto Sánchez. Una riduzione fiscale di questo tipo è stata applicata anche sull'Iva dell'elettricità, come misura per frenare l'impennata dei costi energetici prodottasi negli ultimi mesi, anche in concomitanza con gli sviluppi dell'invasione russa in Ucraina. Un provvedimento sull'Iva del gas di questo tipo era stato suggerito e chiesto anche dal leader dell'opposizione, il popolare Alberto Feijo, che spesso accusa Sánchez di non tenere in conto le proposte delle forze politiche che non fanno parte della maggioranza. Inizialmente, il governo aveva scartato l'ipotesi di mettere in atto tale misura, ricordano media iberici. Nelle scorse settimane è stato anche approvato a Madrid un decreto con misure come lo spegnimento notturno di vetrine e locali pubblici inutilizzati o limiti in spazi commerciali alle temperature per evitare sprechi nell'uso di aria condizionata o riscaldamento. 

 

La strategia dell'Italia

il governo Draghi fa sapere che è arrivata l’ora dei risparmi anche per l’Italia. Ma è un piano a tappe graduali, per ora senza strappi, quello presentato ieri in Cdm dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. La fase uno della strategia di “azioni amministrative” sul quale il Mite sta lavorando da luglio, come anticipato dal Messaggero, partirà con un grado in meno per i termosifoni: in case e uffici il termostato dovrà fermarsi a 19 gradi, stabilisce il decreto ministeriale atteso a giorni insieme al nuovo decreto del governo con sostegni per famiglie e imprese. Ma ci sarà anche un’ora in meno al giorno da programmare e un taglio di 15 giorni per il periodo di accensione. Tanto che il calendario dei riscaldamenti potrebbe slittare a novembre. E non è esclusa una differenziazione per aree geografiche, con più sacrifici al sud. Ma sia chiaro, non sono previste ulteriori strette e accelerazioni al momento, ha sottolineato il ministro, «la situazione non lo richiede». Esclusa anche l’ipotesi di mandare i dipendenti pubblici in smart working o di un ritorno per la scuola alla didattica a distanza contro il caro-energia. «Non scherziamo», ha detto Cingolani ai ministri. Il piano in più fasi servirà a risparmiare almeno 3 miliardi di metri cubi di gas. Ma si può arrivare a 6 miliardi puntando sui comportamenti virtuosi delle famiglie. Questo non vuol dire che non sia già prevista la fase due, con sacrifici più importanti, in caso di stop del gas dalla Russia. Il piano “hard” c’è è prevede di arrivare a un taglio di due gradi delle temperature e due ore di taglio all’orario giornaliero. In casi estremi può scattare i taglio fino al 40% dell’illuminazione pubblica, e una sorta di “coprifuoco” con chiusura anticipata di negozi, uffici e locali.

Dalla Finlandia alla Polonia, così si muovono gli altri Paesi

In Finlandia il governo sta chiedendo di abbassare la loro normale temperatura di riscaldamento di un grado il prossimo inverno e di ridurre il tempo trascorso nelle docce e nelle costose saune. La campagna, denominata «un grado in meno», sarà lanciata il 10 ottobre, ha detto all'Afp Kati Laakso, portavoce di Moriva, l'agenzia statale per la promozione dell'energia sostenibile. Inutile ricordare che la sauna è una vera e propria istituzione in Finlandia, dove ci sono circa tre milioni di bagni per 5,5 milioni di abitanti. I finlandesi sono abituati a fare questi bagni nudi e insieme a una temperatura di circa 85 gradi centigradi. In Polonia i residenti sono a corto di carbone, per gran parte importato dalla Russia. Il 26 e il 27 luglio i polacchi sono stati in coda per due giorni per reperire il materiale nella provincia di Wielkopolska, situata nella parte a centro ovest del Paese  

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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