La storia di Flavia Borzone e della mamma Rosalba Cosimo ha lasciato tutti senza parole. Le due donne hanno affermato in televisione, a Canale 5, di essere imparentate con Elettra Lamborghini. La trentacinquenne Flavia sarebbe, infatti, sua sorella.
Le parole di Flavia Borzone sono state subito riprese e denunciate da Tonino Lamborghini e processate per diffamazione. Eppure, da quanto riporta Il Resto del Carlino, a Bologna ci sarebbe stata una svolta, proprio nel test del Dna tanto richiesto.
Davanti al giudice Anna Fiocchi, Flavia Borzone ha ribadito la sua posizione: «Non volevo offendere nessuno, solo sapere di chi sono figlia».
Secondo quanto riportano Repubblica e il Resto del Carlino, Tonino Lamborghini si sarebbe rifiutato di sottoporsi ad esami e test del Dna, ma, come hanno spiegato i legali di Flavia Borzone, sono stati «ingaggiati quattro investigatori privati per le indagini difensive e siamo riusciti ad acquisire una cannuccia con la saliva di Elettra, prelevata da un frappé che la cantante aveva bevuto.
«In questo giudizio - puntualizza il professor Bernardini, l’avvocato di Lamborghini - era già stato chiesto dalla difesa un esame del Dna, che è stato respinto dal giudice. La sede deputata a un simile accertamento è una causa civile. Il punto del processo in atto sono invece le frasi diffamatorie pronunciate nei confronti del mio assistito, dando per scontato che la figlia e l’imputata siano sorelle e trattandolo, per questo, in malo modo», riporta il Resto del carlino.
Il processo è stato aggiornato a marzo.
Come reagirà Elettra Lamborghini a questi nuovi aggiornamenti? Crederà al papà o al test del Dna?