Roberto Baggio, la figlia Valentina: «Volevo cambiare cognome. Il rapporto con papà? L'ho conosciuto nel lockdown, prima non era mai a casa»

La figlia del Divin Codino si è raccontata nel podcast Fightgently Talks

Valentina Baggio: «Ho pensato di cambiare cognome. Il rapporto con papà Roberto? L'ho conosciuto nel lockdown, prima non era mai a casa»
Valentina Baggio: «Ho pensato di cambiare cognome. Il rapporto con papà Roberto? L'ho conosciuto nel lockdown, prima non era mai a casa»
Lunedì 11 Marzo 2024, 22:05
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Valentina Baggio, primogenita dell'ex calciatore Roberto Baggio, ha raccontato alcuni retroscena sulla sua vita insieme al papà e ha svelato di averlo conosciuto bene solo durante i mesi del lockdown. «Siamo diventati amici negli anni della pandemia: non sono stati anni facili per l'Italia, ma posso dire che sono stati i 18 mesi più belli della mia vita. Ho passato molto tempo con mio padre, facevamo lunghe partite a carte. Il lockdown è stato tragico, ma in un certo senso è stato una benedizione», ha detto Valentina, ma ha anche raccontato di essere arrivata al punto di voler cambiare cognome, durante la sua adolescenza.

 

Il rapporto con papà Roberto Baggio

Valentina Baggio, prima di essere la social media manager di suo papà, il Divin Codino Roberto Baggio, è anche la sua primogenita e nel podcast Fightgently Talks ha rivelato alcuni retroscena. «Quando era piccola, mio padre non poteva essere molto presente nella mia vita: soffrivo perché le mie amiche andavano in giro la domenica con il loro padre mentre io lo vedevo allo stadi: a casa c'era davvero poco.

Stavo tanto con mia madre e mio fratello. Non era un dolore, ma per vent'anni non sapevo spiegarmi perché io fossi cresciuta senza un papà, non avevamo avuto tempo per conoscerci. Quando lui ha smesso di giocare nel Brescia era il 2004 e avevo 14 anni, ma non ci conoscevamo: non è stato facile all'inizio, dai 14 ai 19 anni ho avuto momenti di totale ribellione. Ero tornata a vivere a Vicenza che era un paesino rispetto a Milano (Baggio ha giocato 4 anni tra Milan e Inter, ndr), mi sentivo soffocare. Stavo da sola con lui e sentivo quasi la paura, non sapevo di cosa parlare, sembrava che non ci conoscessimo, non avevamo passato molto tempo insieme. Nel 2009 infatti mi sono trasferita di nuovo a Milano: all'inizio tornavo pochissimo a casa, nel frattempo era nato il mio fratello piccolo (Leonardo, prima di lui era già nato Mattia, il primo figlio maschio, ndr) e lo vedevo crescere da lontano», ha rivelato Valentina.

Baggio: il cognome, un orgoglio e un peso

Valentina Baggio ha voluto raccontare anche del peso di portare un cognome così pesante come quello di Baggio. Se da un lato il papà non le concedeva nessun tipo di privilegio (lei ha iniziato a lavorare a 16 anni), d'altra parte c'era chi pensava fosse ricca e non si meritasse la sua vita. Le amicizie nella sua vita? Oggi sono poche perché negli anni ha scoperto che per molti era solo la "figlia di Baggio": «Quando ero piccola, io diventavo amica dei ragazzi e meno delle ragazze perché loro erano interessati a mio padre, volevano gli autografi e io volevo giocare a calcio con loro. Così le altre bambine non mi amavano molto. Per tutti ero la figlia di Baggio, ma mi dicevo: "Provate a conoscermi. Lui è lui, io sono io, sono una ragazza normale". C'è stato un periodo della vita in cui chiedevo se fosse possibile persino cambiare cognome. Quante amicizie ho avuto solo perché a qualcuno piaceva essere amico dei Baggio, poter raccontare qualche gossip: l'etichetta a me dà molto fastidio, mi infastidisce il pregiudizio nei confronti di chiunque, io cerco sempre di capire gli altri e le loro azioni».

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