Napoli Est, Dazio abbandonato: idea di recupero nel progetto della ciclabile

Si immagina il bene di San Giovanni come porta di accesso al nuovo percorso

Il Dazio abbandonato
Il Dazio abbandonato
di Alessandro Bottone
Sabato 21 Ottobre 2023, 20:24
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Pezzo dopo pezzo si sgretola l'ex Dazio doganale. L'edificio storico in via Ponte dei Granili, a San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli, è abbandonato da diversi lustri ma c'è un'idea per poterlo recuperare e farne volano per lo sviluppo dell'intera zona. La proposta è messa nero su bianco nel progetto della pista ciclabile che il Comune realizzerà avendo a disposizione tre milioni e mezzo dai fondi del PNRR.

L'ex "porta" è testimonianza del cosiddetto Muro Finanziere voluto da Ferdinando I per contrastare il contrabbando. Costruita da Stefano Gasse tra il 1826 e il 1830, la cinta muraria circondava la città attraversando varie zone fino al «ponte della Maddalena», nell'attuale zona di Napoli Est. Una storia importante che oggi deve fare i conti con abbandono, degrado e assenza di sicurezza come evidente dai tubi innocenti che celano la facciata. L'edificio, particolarmente colpito dall'usura, è stato interessato da alcuni crolli e, come per altri scrigni di storia di Napoli Est, anche questo è stato letteralmente dimenticato e trascurato.

L'idea di ridare vita all'ex Dazio doganale è ambiziosa. Il legame tra l'intervento di mobilità sostenibile e il possibile futuro recupero dell'edificio è evidenziato dai professionisti che hanno lavorato alla progettazione della pista ciclabile di Napoli Est. «Particolare attenzione è rivolta alla possibilità di innestare l’inizio della nuova ciclabile con quella esistente in via Marina attraverso il recupero dell’ex Dazio doganale», scrivono i tecnici negli atti approvati da Palazzo San Giacomo. Si immagina l'ex dogana del Muro Finanziere come «la porta di accesso al nuovo percorso ciclabile, uno spazio polifunzionale, il punto di partenza per espoliazioni urbane alla scoperta dell’area orientale di Napoli», si legge nei documenti. L'edificio, oggi in pessime condizioni per mancata sicurezza e degrado, potrebbe essere «un luogo che si rivolge ai pendolari ma anche ai viaggiatori, uno spazio vivo in cui diffondere la cultura e promuovere la conoscenza del grande patrimonio storico e culturale di questa parte di città, favorendo l’uso delle due ruote come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane che per le attività turistiche e ricreative», secondo la visione dei progettisti.

Al momento non è chiaro, però, attraverso quali risorse potrebbe avvenire tale operazione di rigenerazione urbana che, considerato l'abbandono del bene e la necessità di tutelarlo adeguatamente, sarebbe particolarmente onerosa.

In più circostanze residenti, associazioni e consiglieri hanno denunciato il rischio di perdere una testimonianza della storia della città.

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