Napoli, il degrado delle case popolari di via dello Scirocco: «Condizioni da terzo mondo»

Il caso nel quartiere di Poggioreale

Il degrado nelle case popolari
Il degrado nelle case popolari
di Antonio Folle
Lunedì 19 Giugno 2023, 18:30
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Lontano dai grandi flussi turistici che da ormai diversi anni sono diventati una delle principali caratteristiche di Napoli c'è un'altra Napoli, quella "dimenticata" delle palazzine popolari situate ai margini della città. Nel quartiere di Poggioreale via dello Scirocco, strada a cavallo tra due importanti Municipalità del comune di Napoli - la IV e la VII - è forse l'esempio più evidente di una città a due facce dove le contraddizioni tra i lustrini del centro storico e il resto della città sono più evidenti.

E, come accade spesso, bastano banali denunce a far emergere il carico di degrado umano e sociale che si accompagnano alle realtà di periferia

A via dello Scirocco, infatti, parte della strada che la collega alla più trafficata via Stadera, è chiusa al traffico da circa otto mesi a causa di mancati interventi di potatura sulle alberature ad alto fusto.

I residenti della zona sono costretti a lunghissimi "giri" per raggiungere la strada principale ed hanno più volte denunciato l'assurda situazione a Comune e Municipalità, annunciando di essere pronti a "scendere in strada" per paralizzare il traffico di via Stadera pur di far sentire la propria voce. La denuncia sulla viabilità negata di via dello Scirocco, però, ha fatto emergere le terribili condizioni di degrado che interessano il caseggiato popolare dove, secondo le stime del comune, vivono circa 250 nuclei familiari.

Stime, perchè un reale censimento degli abitanti delle palazzine è attualmente impossibile. Da diversi anni, infatti, sono tantissimi gli appartamenti occupati senza titolo da famiglie che, però, pagano il famoso - secondo alcuni famigerato - "bollettino" al comune di Napoli. Con cifre variabili in base al reddito e che vanno da un minimo di 30 euro e che, in teoria, dovrebbero bastare a coprire gli interventi di manutenzione di strade, verde pubblico e servizi. E invece, come hanno denunciato a più riprese i cittadini, il Comune si limiterebbe ad incassare il canone senza tenere in alcuna considerazione le continue richieste di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. 

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E così le palazzine di via Scirocco si sono trasformate in orribili agglomerati umani con, in alcuni casi-limite, scenari da vero e proprio film horror. Ascensori bloccati da anni, fili elettrici scoperti - con relativi rischi di scosse elettriche - scalinate pericolanti e pezzi di cornicione che si staccano. Di tanto in tanto i residenti si auto-tassano, pagando di tasca propria per piccoli interventi di manutenzione, ma è del tutto evidente che si tratta di una situazione ormai fuori dal limite della tollerabilità.

I mesi estivi sono, naturalmente, quelli che portano i maggiori problemi ai residenti dei primi piani, costretti a barricarsi in casa a causa della continua invasione di insetti e topi che popolano anche gli scantinati. 

«Questa mattina - hanno spiegato i consiglieri della IV Municipalità Enrico Cella e Giuseppe Basile - dopo un sopralluogo effettuato la scorsa settimana insieme al presidente della commissione Urbanistica del comune di Napoli Massimo Pepe - sono finalmente cominciati i primi lavori di diserbo che ci fanno ben sperare per il futuro. Ovvimente - proseguono Cella e Basile - si tratta di una goccia in un oceano di degrado che caratterizza questa sfortunata parte della città da moltissimi anni e che, di certo, non è una situazione che nasce oggi. Bisogna intervenire al più presto per dare dignità a queste persone che, pur occupando senza titolo gli appartamenti, continuano a corrispondere al comune di Napoli il canone d'affitto mensile. In molti - proseguono ancora gli esponenti del quarto parlamentino - sperano nella sanatoria che il comune di Napoli ha annunciato per i prossimi mesi, segno evidente che i cittadini vogliono mettersi in regola e che aspettano solo la possibilità. D'altra parte - hanno poi concluso - è pur vero che il comune non può ignorare che qui vivono centinaia di napoletani che hanno tutto il diritto di non essere trattati come cittadini di serie C».

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