Niente batteri ma il mare di San Giovanni a Teduccio resta negato. Per lo specchio d'acqua nella zona orientale di Napoli, costantemente monitorato dall'agenzia regionale per l'ambiente, non ci sono anomalie nei valori nell'ultimo prelievo di pochi giorni fa. Resta il divieto di balneazione per il tratto di costa compreso tra il museo ferroviario di Pietrarsa e l'ex depuratore dismesso.
In particolare, non sono stati rilevati Enterococchi intestinali ed Escherichia coli nel campione prelevato a fine luglio e nemmeno in quelli effettuati a maggio e a giugno scorsi dall'Arpac.
Nella mappa aggiornata dell'agenzia regionale per l'ambiente, infatti, si notano agli altri scarichi presenti sul lungomare di San Giovanni a Teduccio. Il canale Sannicandro, proprio accanto all'ex depuratore di via Boccaperti, è uno scarico privo di depurazione. Stessa situazione per il collettore di Volla, detto anche alveo Pollena, che scarica al limite della cosiddetta spiaggia delle industrie, detta anche del municipio: anche qui vige il divieto permanente di balneazione. Poche decine di metri prima insiste il canale foce pluviale Corradini, proprio nel tratto di mare davanti la storica fabbrica dismessa e abbandonata. Altri scarichi sono stati rilevati nelle poche decine di metri quadrati di acqua a ridosso della centrale elettrica: foce pluviale Garibaldi, scarico di fondo cunicolo sottoservizi San Giovanni e scarico collettore Vigliena. Proprio in questa lingua di mare usata per l'attracco di piccole barche gli attivisti del quartiere hanno evidenziato, in più occasioni, la presenza di schiume e di liquidi maleodoranti che finivano a mare.
Intanto proseguono gli interventi per la riqualificazione ambientale del quartiere di Napoli Est. Si lavora per eliminare gli sversamenti inquinanti in mare così da poter restituire il lungo tratto ai residenti. Anche quest'anno molti hanno scelto la spiaggia di San Giovanni senza rinunciare ai tuffi in attesa della riqualificazione.