Napoli, l'appello dei comitati del Vasto: per Natale ​spendete nei piccoli negozi di quartiere

Napoli, l'appello dei comitati del Vasto: per Natale spendete nei piccoli negozi di quartiere
Lunedì 20 Dicembre 2021, 18:30
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Una specie di “comprasud”, ma più in piccolo. Questo è il senso dell’iniziativa lanciata alcune ore fa da residenti e comitati civici del popoloso quartiere Vasto, un quartiere che per lunghi anni è stato uno dei più importanti poli commerciali della città e che oggi soffre di una crisi galoppante legata al degrado urbano ed alla crisi economica che colpisce soprattutto le piccole attività. E proprio a quelle piccole attività di quartiere, che rappresentano un vero e proprio argine alla desertificazione commerciale, i cittadini hanno voluto simbolicamente “tendere la mano”, invitandoli a resistere alla crisi e a continuare ad animare il quartiere.

L'iniziativa nata dal Comitato Quartiere Vasto, da sempre attivo sul territorio per la denuncia delle problematiche legate alla scarsa vivibilità, è stata lanciata sui social ed è diventata virale in poche ore.

Per l'occasione è stato creato un hastag ad hoc - #comprasultuoterritorio - per rendere più facile la ricerca sui canali social. Non si tratta della prima iniziativa solidale messa in campo dai cittadini del quartiere Vasto in favore dei commercianti che resistono stoicamente ad un degrado sempre più evidente e sempre più distruttivo per il piccolo commercio di quartiere. La speranza, con l'approssimarsi del Natale, è che anche i piccoli negozi del quartiere ed i mercati rionali possano ricevere quella "boccata d'ossigeno" in vista del 2022 ormai alle porte che dovrà necessariamente rappresentare l'anno della svolta per il Vasto e per tutta la zona circostante.

«Le piccole botteghe ed ipiccoli negozi significano storia, identità e comunità - si legge nel testo diffuso dal Comitato Quartiere Vasto - sono luoghi dove anche gli anziani si sentono meno soli, dove le aziende locali danno lavoro ad altre aziende e di conseguenza rappresentano una ricchezza per i territori. I piccoli negozi di quartiere - prosegue il testo - sono quelli che possono sponsorizzare iniziative e attività sportive e culturali. Ecco perché bisogna evitare i grandi colossi internazionali e i padroni di internet. Compra sul tuo territorio - chiude l'annuncio - ognuno di noi con un piccolo sforzo può fare la differenza».

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In questi anni il quartiere all'ombra della statua di Garibaldi ha conosciuto un sempre più marcato impoverimento dell'antico tessuto commerciale che un tempo lo caratterizzava. Solo i commercianti che affacciano su piazza Garibaldi continuano a resistere e a sperare in un rilancio. La maggior parte delle attività che si collocavano nelle stradine interne del quartiere sono quasi tutte chiuse o al collasso. La stragrande maggioranza dei negozi e dei negozietti un tempo occupati da orologiai, piccoli artigiani e negozi di abbigliamento sono stati occupati da attività commerciali gestite da extracomunitari di origine africana. Persino la comunità cinese, anch'essa un tempo presente in zona, da ormai diversi anni ha preferito migrare nella più periferica - ma più decorosa - Gianturco. 

Nonostante tutto, però, non mancano commercianti coraggiosi che, anche in tempi recenti, hanno deciso di aprire - o riaprire - nel quartiere le loro attività. Ed è proprio a loro che si rivolge l'iniziativa dei cittadini che non si rassegnano a veder morire il loro quartiere. Una iniziativa solidale a cui dovrà seguire il tanto desiderato ritorno alla normalità ed alla tranquillità in un quartiere ricco di potenzialità ma, ad oggi, ancora nella morsa di mercatini abusivi di monnezza, micro delinquenti e baraccopoli popolate dai disperati "sfrattati" dalle aree di grande passaggio pedonale. 

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