Case Nuove, scoperta la “centrale del falso” gestita dalla camorra

Operazione della guardia di finanza: perquisizioni, sequestri e un arresto

Il blitz alle Case Nuove
Il blitz alle Case Nuove
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 26 Settembre 2023, 23:52 - Ultimo agg. 28 Settembre, 07:12
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L’operazione scatta di buon mattino, alle sette. Settanta militari della Guardia di Finanza - in divisa e in borghese - partono dalla caserma del Pronto Impiego per un’operazione a largo raggio che, a fine giornata, confermerà come il quadrilatero compreso tra la Ferrovia, Gianturco, piazza Mercato e Poggioreale si conferma l’epicentro del malaffare diffuso, la roccaforte della piccola e grande criminalità urbana. 

La rete tesa dei baschi verdi coordinati dal tenente colonnello Andrea Fegatelli si riempirà presto, e a finirci dentro saranno 16 persone denunciate (una delle quali arrestate), ma soprattutto diversi quintali tra merci contraffatte, prodotti non sicuri, sigarette di contrabbando e tanta droga. In azione, nel Golfo, anche due unità navali che hanno operato verifiche e controlli in mare.

È alle Case Nuove che le fiamme gialle fanno il primo intervento. In un “basso” anonimo, a due passi da una scuola media, viene scoperto un deposito di scarpe di marca contraffatte. Da quel tugurio umido e insospettabile ogni mattina uscivano migliaia di capi destinati alla vendita fuorilegge di prodotti falsi. A gestire lo smercio un senegalese. All’irruzione dei militari, nel terraneo c’erano ben 12mila tra scarpe e capi d’abbigliamento. La zona è sotto il ferreo controllo del clan Mazzarella, che ha le mani su tutti i traffici illeciti possibili e immaginabili: il “falso d’autore” (che rende qualcosa come 200 milioni di euro ogni anno solo a Napoli), ma anche il contrabbando di tabacchi lavorati esteri, le estorsioni e - in testa a tutto - ovviamente il traffico di stupefacenti. E saranno i cani dell’Unità cinofila dei finanzieri di Capodichino a scovare 131 dosi di hashish pronte per lo spaccio: erano nascoste nel garage di un residente della zona di Poggioreale.

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Dietro questi interventi (e conseguenti sequestri) c’è tutto un lavoro investigativo e di “intelligence” che i baschi verdi, assieme ai colleghi di altri reparti e compagnie, svolgono quotidianamente con lungimiranza e grande professionalità.

Spesso pedinando corrieri e altri personaggi che aiutano gli investigatori non soltanto a risalire la filiera dei mercati illeciti, ma anche ad allargare il raggio delle indagini.

 

E non si può che restare a bocca aperta se si pensa che, nella sola giornata di ieri, il blitz è riuscito a garantire il sequestro di oltre 70.000 prodotti tra smartwatch, accessori per la telefonia e articoli di pelletteria, in gran parte celati all’interno di una stanza occulta del deposito gestito da un cittadino cinese; oltre 6000 prodotti con marchi falsi perfettamente riprodotti, più di 10mila altri prodotti contraffatti, 40mila articoli scolastici con la marcatura “CE” non conforme alle normative vigenti e 240mila tra prodotti casalinghi e cosmetici. Nel complesso, sequestrati circa 100.000 articoli contraffatti e oltre 280.000 pezzi non sicuri.

Le manette sono scattate invece per un napoletano che nascondeva 60 chilogrammi di sigarette di contrabbando nascosta in doppifondi ricavati nei sedili e nel cofano di un monovolume.

La camorra ha le mani su tutti questi traffici che qualcuno sarebbe portato a liquidare come minimale (droga esclusa, è chiaro). E invece dietro l’acquisto della Louis Vuitton con falsa griffe, dell’ultimo paio di Bikkenberg alla moda contraffatte, del giubbotto marchiato Società Sportiva Calcio Napoli c’è un costante finanziamento ai clan. Poi c’è l’affare del gioco d’azzardo: scoperti in un bar anche alcuni apparecchi di slot machine scollegati dalla linea dei Monopoli di Stato. Girava la ruota ma nessuno vinceva. Nel mirino dei finanzieri anche un autista che accalappiava i turisti a piazza Garibaldi: è risultato recidivo, ora perderà la macchina e pure la patente.
 

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