Coronavirus, Napoli si difende con la scaramanzia: ecco il corno anti Covid-19

Il corno anti-Covid-19 realizzato da Marco D'Auria contro il coronavirus
Il corno anti-Covid-19 realizzato da Marco D'Auria contro il coronavirus
di Gennaro Morra
Mercoledì 4 Marzo 2020, 08:27 - Ultimo agg. 08:28
4 Minuti di Lettura

A Napoli ci si difende dal nuovo coronavirus anche con la scaramanzia. Così in una bottega di San Gregorio Armeno è stato realizzato un amuleto speciale per scongiurare il contagio. Si tratta del corno anti Covid-19 – nome scientifico del virus influenzale comparso in Cina lo scorso dicembre – che si differenzia dagli altri per il fatto di essere corredato di mascherina antisettica e di una piccola boccetta di Amuchina. Due elementi che sono diventati un po’ il simbolo di un’emergenza che, secondo gli esperti, è solo agli inizi e che vivrà il picco della diffusione dell’epidemia solo tra un mese.
 
LEGGI ANCHE Coronavirus a Napoli, spopola la mascherina con la raccomandazione divina

Perciò è normale che in città, come in tutto il paese e in gran parte del mondo, ci sia preoccupazione per una situazione di grossa incertezza e pericolosità, che sembra non possa risolversi nel giro di qualche settimana. E in questo scenario si tende ad attaccarsi a tutto pur di vincere la paura di un probabile contagio. Così Marco D’Auria, artigiano che nella via dei presepi, oltre al famoso portafortuna, realizza anche pulcinella, statuette, pastori vestiti o in terracotta, presepi e oggettistica varia, s’è inventato un amuleto specifico per il brutto momento che si sta vivendo: «L’idea è nata pensando al fatto che con l’esplosione di questa epidemia è cambiato il nostro atteggiamento verso chi mostra sintomi influenzali – spiega –. Prima, quando qualcuno sternutiva in nostra presenza, per educazione si rispondeva “salute”. Oggi, invece, appena qualcuno fa uno sternuto o un colpo di tosse, subito si pensa al coronavirus e partono gli scongiuri. E allora ho pensato che poteva essere carino realizzare un corno ad hoc, anche per sdrammatizzare».
 
LEGGI ANCHE Gomorra ai tempi del coronavirus: per Genny e Ciro il nuovo business è l’Amuchina

D’Auria è presente da nove anni a San Gregorio, dove gestisce negozio e laboratorio insieme alla moglie, coadiuvati da uno staff di ragazzi under 35. Un’attività giovane e animata da giovani, dunque, che negli ultimi anni si è tolta un paio di soddisfazioni: «Nel 2016 realizzammo una serie di corni per Dolce & Gabbana in occasione della sfilata che organizzarono proprio qui a San Gregorio Armeno – racconta l’artigiano –. Invece lo scorso dicembre ci ha contattato la Santa Sede per richiederci una natività che era stata scelta visitando il nostro sito Sangregorioarmeno.it, dove c’è il catalogo delle nostre realizzazioni. E ora è esposta nella sala stampa del Vaticano».

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

#sangregorioarmeno #dolcegabbana #corno #portafortuna #omaggio #horn #dauriaartigiani #napoli @dolcegabbana

Un post condiviso da Marco D'auria (@dauriacorni) in data:


E a chi accusa iniziative simili alla sua di speculare su un evento doloroso come la diffusione del coronavirus, risponde: «Nel mio caso non è una speculazione, ma è solo un modo per strappare un sorriso e celebrare ancora una volta l’inventiva dei napoletani. È vero, questa cosa può portarmi un po’ di pubblicità, ma non mi farà diventare ricco, né mi cambierà la vita. Ma far sorridere qualcuno in un periodo dove si combatte contro un nemico invisibile e mortale, mi fa piacere». E conclude: «Poi i leoni da tastiera sono sempre pronti a giudicare e a trovare il marcio dove il marcio non c’è».  

© RIPRODUZIONE RISERVATA