Medici a Napoli di nuovo nel mirino, due aggressioni in 24 ore: «Polizia anche al San Paolo»

Caos e violenza a Fuorigrotta

L'ospedale San Paolo
L'ospedale San Paolo
di Ettore Mautone
Martedì 2 Gennaio 2024, 22:55 - Ultimo agg. 4 Gennaio, 10:30
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Due aggressioni al personale sanitario in 24 ore. Inizia nel peggiore dei modi il 2024 sul fronte delle violenze in corsia ai danni dei camici bianchi. Il primo episodio del nuovo anno si registra all’ospedale San Paolo a Fuorigrotta: sono le 20,30 circa del 1 gennaio. Un energumeno che accompagna la moglie arriva al triage in stato di agitazione e con modi spicci e minacce di morte rivolte al personale di turno dice al personale del triage di non voler attendere il proprio turno di visita. Dopo la prima timida obiezione dell’operatore la donna viene accolta in codice rosso dove peraltro c’era un bambino di 5 anni in trattamento per delle convulsioni. L’anestesista chiede alle guardie giurate di allontanare il soggetto che si scaglia contro la guardia giurata che chiede rinforzi a due colleghi. Vengono allertate le forze dell’ordine. Seguirà una querela.  «Le forze dell’ordine fanno il possibile e ci sono sempre molto vicini e noi ci sentiamo protetti - dice il manager Ciro Verdoliva - la presenza dei drappelli all’interno dei Pronto soccorso funge sia da deterrente sia da supporto per garantire immediati interventi. Molto utili son stati in caso di iniziali aggressioni verbali che avrebbero potuto tramutarsi in aggressioni fisiche. Il San Paolo è pero sguarnito. Alla luce di questo ulteriore episodio al San Paolo letteralmente bersagliato nel corso del 2023. Chiederemo al Questore di valutare a possibilità di istituire anche qui il Presidio fisso di Polizia».

La seconda aggressione è avvenuta a via Nazario Sauro a Casoria. L’allerta al 118 proviene da un soggetto già conosciuto dalla centrale operativa. La richiesta, alquanto impropria, viene rivelata solo all’arrivo dei soccorsi ed è quella di misurare la glicemia. «Già in precedenza la nostra associazione aveva registrato un’aggressione da parte di questo soggetto - avverte Manuel Ruggiero responsabile di “Nessuno tocchi Ippocrate” - evidentemente si trattava di un recidivo a piede libero che fa dell’impunità la sua forza». Al rifiuto degli operatori - che comunque erano accorsi in quanto la richiesta era per un soccorso di altra natura - sono partiti calci e pugni al mezzo e relative minacce al personale. Faccio presente che la misurazione della glicemia - continua Ruggiero - si esegue con pochi euro in farmacia o con un’autolettura alla pungitura del dito. Lo scorso anno la prima aggressione del 2024 fu registrata proprio alla Asl Napoli 2 nord. A quanto pare è iniziato male anche quest’anno». Nel 2023 si sono registrate 62 aggressioni a Napoli, 30 in provincia di Napoli, numeri sovrapponibili a quelli del 2022 nonostante l’istituzione de drappelli di polizia nei principali ospedali. «Le aggressioni si concentrano nei presidi ospedalieri che non hanno la presenza delle forze dell’ordine, come il San Paolo, il Fatebenefratelli, Betania a Napoli - sottolinea Lino Pietropaolo leader regionale della Cisl medici - in provincia ad essere bersagliati sono l’ospedale di Pozzuoli, Giugliano, Frattamaggiore e poi Castellammare, Nola. E anche dove è presente la polizia gli episodi si concentrano nelle ore notturne quando il drappello è chiuso. Bisognerebbe valutare la gravità e frequenza di questi eventi per estendere la presenza delle divise in tutti i presidi a rischio». 

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«Il prezzo personale e sistemico, pagato dai colleghi, dai servizi sanitari e dai cittadini, di questa inarrestabile deriva è altissimo - conclude Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei medici di Napoli e provincia - ed è una della principali concause dello stillicidio della fuga dei migliori medici dalle prime linee e anche del fenomeno dei concorsi deserti per le discipline che operano in trincea.

Sono anni che partecipiamo a tavoli di lavoro ma i risultati vanno perseguiti con una attenzione più forte al monitoraggio e alla verifica di quello che funziona di più e che si può fare. La polizia in ospedale deve essere estesa e le aziende sanitarie e i sindacati coinvolti a tutti i livelli per perseguire questo obiettivo irrinunciabile di garantire la sicurezza del personale come presupposto di qualità del servizio di cura reso alla cittadinanza. Mi auguro che il 2024 sia l’anno della svolta».

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