Napoli, 13 arresti per rapina: ci sono anche gli scissionisti della terza faida di Secondigliano

Napoli, 13 arresti per rapina: ci sono anche gli scissionisti della terza faida di Secondigliano
di Luigi Sabino
Giovedì 17 Marzo 2022, 19:36 - Ultimo agg. 18 Marzo, 08:07
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Rapina aggravata, lesioni personali gravi, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo. Sono questi i reati di cui rispondono, a vario titolo, i 13 destinatari del provvedimento di custodia cautelare eseguito, questa mattina, dai carabinieri della compagnia Casoria al termine di un’attività investigativa coordinata dalla Procura di Napoli Nord. A colpire l’attenzione degli investigatori dell’Arma è stata l’identità di alcuni indagati, ritenuti contigui agli ambienti della criminalità organizzata della periferia nord di Napoli.

Tra tutti, il nome di maggiore rilevanza è quello di Ivan Engheben, già detenuto per altra causa e, in passato, tra i protagonisti della cosiddetta terza faida, lo scontro esploso all’interno del cartello scissionista per il controllo delle piazze di spaccio di Scampia e Secondigliano.

Il suo nome infatti è legato ad uno degli episodi più cruenti della guerra di camorra, l’attacco portato dai ras della Vanella Grassi e dai loro alleati alla Vela Celeste roccaforte degli Abete-Abbinante. Un blitz armato nel corso del quale Engheben rimase ferito ad una gamba da un colpo di pistola e fu arrestato, poco dopo, mentre, ancora sanguinante cercava di trovare un rifugio sicuro. Fu il primo di una lunga serie di episodi che, criminalmente parlando, lo avrebbero visto protagonista negli anni successivi. 

Noto è anche Simone Sacchettino, anche lui coinvolto nella faida interna agli scissionisti esplosa qualche anno fa. Come Engheben, anche lui sarebbe stato legato agli Abete-Abbinante per conto dei quali partecipò al tentato rapimento di due affiliati al sodalizio avversario. L’episodio avvenne nella primavera del 2012 quando una pattuglia delle forze dell’ordine intercettò un’auto guidata appunto da Sacchettino al cui interno, oltre a due suoi complici, furono trovati due ragazzi, legati mani e piedi con strisce di plastica. Le indagini, accertarono, che i due erano stati rapiti per vendicare il tentato omicidio, da parte di alcuni killer della Vanella Grassi, del nipote di un esponente di primo piano della cosca Abbinante. Solo pochi giorni fa, Sacchettino era stato arrestato con l’accusa di spaccio di stupefacenti, perché sorpreso nel corso di un blitz sulla piazza di spaccio del Lotto T/A di Scampia. 

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Meno noti sono, invece, Giulio Engheben, fratello di Ivan, e Salvatore Vitale. I due, nel marzo dello scorso anno, furono arrestati dai carabinieri della compagnia Vomero al termine di un rocambolesco inseguimento. Engheben, addirittura, pur di sfuggire alla cattura non esitò ad intrufolarsi nell’abitazione di una donna e a minacciarla con un manganello telescopico affinché lo tenesse al riparo dalle ricerche delle forze dell’ordine. Tuttavia, notato da un investigatore, fu bloccato nel corso di un’irruzione all’interno dell’improvvisato nascondiglio.

Poche settimane più tardi e ad essere arrestato fu Vincenzo Avagnano, altro destinatario del provvedimento. Fu sorpreso mentre girava armato di una micidiale Glock per le strade di Scampia. Fondamentali per l’esito dell’attività investigativa sono state le immagini riprese da alcuni sistemi di videosorveglianza installati sui luoghi di alcune rapine. Grazie a queste, infatti, si è potuto risalire all’identità di alcuni degli indagati. Il resto, lo avrebbero fatto le intercettazioni che hanno permesso di scoprire anche come alcuni di loro, nonostante si trovassero in regime detentivo per altri reati, potessero tranquillamente comunicare con l’esterno servendosi di cellulari e microtelefoni introdotti illegalmente. 

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