Napoli. Cardarelli, stop interventi
si riprende nel pomeriggio

Napoli. Cardarelli, stop interventi si riprende nel pomeriggio
Lunedì 23 Gennaio 2017, 12:32 - Ultimo agg. 20:38
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Gli interventi operatori di neurochirurgia all'Ospedale Cardarelli di Napoli sono sospesi da stamattina alle otto. Tutti i 38 posti di rianimazione e di terapia intensiva dell'ospedale napoletano sono infatti pieni e i medici sono stati costretti a sistemare quattro pazienti nell'area del complesso operatorio, bloccando quindi gli interventi. Il direttore generale del Cardarelli Ciro Verdoliva ha convocato subito una riunione operativa: «È un momento difficile - spiega - visto che tutti i posti sono occupati ma siamo riusciti ad individuare delle disponibilità di altre strutture per trasferire alcuni pazienti. Libereremo presto il complesso operatorio di neurochirurgia che potrà ricominciare a operare intorno alle 12.30».
 

 


«È un momento di crisi per il Cardarelli, non possiamo nasconderlo, abbiamo tutti i posti occupati in rianimazione e terapia intensiva. Siamo al lavoro da stamattina presto e ora stiamo concludendo una riunione con i responsabili di rianimazione, terapia intensiva postoperatoria e unità di terapia intensiva fegato per affrontare il problema». Lo afferma Ciro Verdoliva, direttore generale dell'ospedale Cardarelli di Napoli, spiegando lo stop alle operazioni in neurochirurgia a causa del sovraffollamento.



«Tutti i 38 posti disponibili - spiega Verdoliva - sono occupati. Si tratta dei 22 posti letto in rianimazione, 8 in terapia intensiva post operatoria e otto nell'unità di terapia intensiva. Quindi ci sono attualmente quattro pazienti in più della capienza, due sono nell'area del complesso operatorio di neurochirurgia, uno nel complesso operatorio di pronto soccorso e uno nella zona del codice rosso del pronto soccorso, zone dove ci sono le apparecchiature necessarie. Stiamo analizzando la situazione paziente per paziente, cercando di capire la possibilità di trasferirli visto che chi è in terapia intensiva non sempre è trasportabile: per due pazienti stiamo provvedendo al trasferimento in un'altra struttura, mentre altri due abbiamo analizzato possono essere trasferiti in reparti di degenza perché hanno completato il loro iter rianimativo. Quindi a breve contiamo di liberare il complesso operatorio di neurochirurgia che potrà ricominciare a operare».



«Questo è un protocollo che si attua in momenti di crisi - spiega Verdoliva - ma oggi questa crisi è molto importante nei numeri e deriva dall'emergenza dei giorni scorsi: quando abbiamo un surplus di accessi di pazienti con complicazioni, questi poi restano da noi.
Abbiamo pazienti in rianimazione da due mesi, anche da 115 giorni e non ci permettono di avere un ricambio sul posto letto e sono sostanzialmente lungodegenti di rianimazione. E si tratta di persone non trasferibili, quindi abbiamo diversi posti bloccati».

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