Napoli, multata di 400 euro perché senza mascherina: «Stava mangiando un dolce»

Il punto di via Toledo dove la ragazza è stata multata
Il punto di via Toledo dove la ragazza è stata multata
di Gennaro Morra
Martedì 13 Ottobre 2020, 18:28 - Ultimo agg. 20:23
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Da una settimana in tutta Italia è obbligatorio indossare la mascherina anche nei luoghi aperti, tranne qualche eccezione. Ed evidentemente tra le deroghe previste dal Dpcm non è compreso liberare la bocca anche solo per qualche minuto, il tempo di consumare un pasto frugale mentre si è per strada. Dunque, di fatto, lo street food, antica tradizione culinaria napoletana, per il momento è abolito, amaro effetto di un regolamento anti-Covid che sta cambiando inevitabilmente abitudini e stili di vita.

Lo ha scoperto a proprie spese una ragazza che ieri pomeriggio è stata sanzionata mentre era in via Toledo in compagnia del fidanzato: «Stavamo passeggiando, ci siamo concessi qualche ora di svago per festeggiare la mia laurea, quando abbiamo deciso di entrare in una nota gelateria che è in quella strada – ha raccontato Ciro a La Radiazza, trasmissione in onda su Radio Marte –. La mia ragazza ha preso un dolce e, non potendo consumarlo nel locale, che non dispone di posti a sedere, siamo usciti fuori. Una volta in strada, la mia ragazza si è abbassata la mascherina per mangiare il dolcino. Il tempo di finirlo, poi è andata a buttare la carta nell’apposito contenitore e io subito le ho ricordato di tirare su la mascherina. Ma proprio in quel momento siamo stati avvicinati da una pattuglia dei carabinieri».

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I ragazzi pensano a un semplice fermo per un controllo, ma presto si rendono conto che la situazione è più grave: «Erano in tre e uno di loro si è preso i nostri documenti, si è chiuso in macchina e ha iniziato a scrivere – ha proseguito il suo racconto Ciro –. A quel punto ho capito che c’era qualcosa che non andava, ho chiesto spiegazioni e il militare mi ha detto che stava scrivendo un verbale, perché la mia ragazza era senza mascherina. Allora ho tentato di spiegargli che aveva appena finito di mangiare un dolce, ma lui mi ha risposto che ci aveva avvistato da lontano e il dolce non l’aveva visto.

Nel frattempo, intorno a noi c’era gente che passeggiava tranquillamente senza mascherina, ma non veniva nemmeno considerata dai carabinieri».

Convinti di star subendo un’ingiustizia, i due giovani cercano di far valere le proprie ragioni, ma ottengono solo un inasprimento dei toni: «Gli abbiamo fatto notare che la legge è uguale per tutti e che in quel caso stavano colpendo solo noi, ma l’agente ha iniziato ad alterarsi e a dire che potevamo contestarlo – ha spiegato ancora Ciro –. Poi ci ha consegnato il verbale che noi non abbiamo firmato. Non è possibile pagare una multa di 400 euro perché si sta facendo una cosa normalissima, come mangiare un dolce per strada. Tra l’altro, la mia fidanzata è disoccupata e quel verbale non lo può pagare». Un provvedimento per cui la ragazza ha tutta l’intenzione di fare ricorso: «Abbiamo lo scontrino su cui è segnato come orario 18.25, mentre sul verbale c’è scritto 18.27 – ha sostenuto il ragazzo –. In più ci sono gli impiegati della gelateria disposti a confermare la nostra presenza nel locale poco prima che ci fermassero i carabinieri».

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