È un vero e proprio agguato di camorra quello costato la vita ad Antonio Esposito, 48enne di Pianura, trucidato, questa mattina, in via Pallucci, poco distante da via Torricelli.
Secondo una prima ricostruzione l’uomo era alla guida di una Smart di colore azzurro quando sarebbe stato raggiunto dai killer, verosimilmente due in sella a uno scooter, che gli avrebbero sbarrato il passo iniziando a sparare. Inutile il tentativo di Esposito di fuggire a piedi. I suoi assassini lo hanno raggiunto dopo pochi metri e non gli hanno lasciato scampo esplodendogli contro numerosi colpi di pistola, di cui almeno quattro lo hanno raggiunto al volto.
Sul posto, subito dopo l’allarme lanciato dai residenti e dai numerosi passanti, sono arrivate, in pochi minuti, le gazzelle dei carabinieri della compagnia Bagnoli che, insieme ai colleghi del nucleo investigativo di Napoli, hanno l’incarico di fare luce sulla vicenda.
Poche, almeno per adesso, le informazioni raccolte grazie ai rilievi.
Pochi invece i dubbi sul movente dell’omicidio. Esposito, riferiscono gli investigatori, da diverso tempo era contiguo agli ambienti malavitosi di Soccavo e, in particolare, al clan Vigilia, sodalizio nato dalla sanguinosa scissione del clan Grimaldi di qualche anno fa. Proprio i Vigilia, secondo le informazioni delle forze dell’ordine, negli ultimi tempi, sarebbero, però, stati messi all’angolo dal ritorno dei loro vecchi avversari che, grazie ad alcune scarcerazioni eccellenti, e, soprattutto alle alleanze stratte con organizzazioni criminali di altri quartieri cittadini, avrebbero iniziato la riconquista di Soccavo. Uno scontro sanguinoso che ha lasciato sul terreno già diversi morti, compresi alcuni giovanissimi, senza contare le incursioni armate e gli agguati falliti. Molto probabile, quindi, che Esposito possa essere l’ennesima vittima di una faida che, dopo alcuni momenti di calma apparente, sarebbe pronta a riesplodere in tutta la sua ferocia.
Segnali, in tal senso, erano già arrivati qualche settimana fa quando, nel corso di un controllo su strada nella zona dell’Arenella, i carabinieri fermarono una vettura, anche in questo caso una Smart, sulla quale viaggiavano sei uomini. Dalle successive verifiche si scoprì che erano tutti soggetti ritenuti vicini al sodalizio Grimaldi. Non solo. Uno di loro fu anche arrestato perché trovato in possesso di un’arma con la matricola abrasa. Ad un altro passeggero, esponente di spicco dello stesso sodalizio, fu, invece, sequestrato il giubbotto antiproiettile che indossava. Il gruppo, secondo l’ipotesi investigativa, sarebbe stato intercettato mentre era di ritorno da un summit con qualche altro sodalizio criminale. Incontro si suppone finalizzato a mettere a punto nuove strategie per colpire i Vigilia.