Tensione alle stelle a San Gregorio Armeno. Dopo aver denunciato la nuova policy di Msc Crociere, che per ragioni di sicurezza impone ai suoi crocieristi di non acquistare souvenir nella più visitata e caratteristica strada della città, ora gli artigiani puntano il dito contro la compagnia genovese Costa Crociere. Questa mattina un gruppo di turisti che si avventurava - rigorosamente preceduti da una guida autorizzata - nella strada dei pastori ha dato l'ennesima conferma del divieto assoluto imposto ai crocieristi di fare acquisti fuori dai canali ufficiali comunicati dalle compagnie di navigazione. Una decisione che, a detta degli artigiani, non solo penalizza il commercio, ma rappresenta un grandissimo danno d'immagine in vista del prossimo Natale.
Mentre il malconetento serpeggia tra gli artigiani e si stanno facendo strada ipotesi di battaglie legali, uno dei diversi gruppi che stamattina hanno attraversato San Gregorio Armeno sarebbe stato costretto a fare dietro-front da alcuni commercianti particolarmente inviperiti che avrebbero chiesto alla guida di allontanarsi.
«Questa è una cosa che, se vera, condanniamo fermamente - ha affermato Gabriele Casillo dell'associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno - i crocieristi e le guide turistiche sono incolpevoli delle assurde decisioni prese dalle compagnie di navigazione che vanno a tutto danno del commercio in questa strada.
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Anche la compagnia Costa Crociere, dopo la Msc, si è difesa dalle accuse lanciate dai pastorai di San Gregorio Armeno e ha precisato che si tratta di una misura anti contagio volta a garantire la sicurezza delle mastodontiche navi da crociera. Un protocollo comune - che Costa Crociere ha ribattezzato Costa Safety Protocol - tra le due principali compagnie di navigazione italiane siglato ufficialmente lo scorso agosto proprio in vista della ripartenza delle crociere.
«Si tratta di un protocollo comune siglato per ragioni di sicurezza e per poter vedere ripartire il nostro settore - spiegano i responsabili alla comunicazione di Costa Crociere - assolutamente non un provvedimento ad hoc contro la città di Napoli o contro una determinata strada della città di Napoli. Per i nostri crocieristi garantiamo elevatissimi standard di sicurezza a bordo delle nostre navi e siamo tenuti al rispetto del protocollo che prevede solo pochissimi contatti con attività commerciali che per la loro stessa natura possono garantire il rispetto dei protocolli anti-Covid».
Nelle scorse ore anche il Comune di Napoli aveva fatto sentire la sua voce contro una decisione forse necessaria, ma che rischia di penalizzare il commercio non solo a San Gregorio Armeno, ma in tutto il centro storico. Gli acquisti fatti dai visitatori che arrivano dalle enormi navi da crociera, infatti, rappresentano - specie in questo periodo dell'anno - una importantissima voce di guadagno per centinaia di attività che vivono di turismo. Ad oggi, secondo quanto rivelato anche dalle guide turistiche, solo una pizzeria ed un noto negozio di souvenir risultano essere "in linea" con i rigidissimi protocolli anti coronavirus e quindi autorizzati ad avere contatti con i crocieristi.
Poco, decisamente troppo poco per un centro storico a trazione turistica che sperava, coprifuoco a parte, di risollevarsi economicamente dal precedente lockdown con le fiere natalizie e con i grandi gruppi turistici. D'altra parte, per non veder "affondare" l'intero comparto delle grandi crociere organizzate, l'adozione di provvedimenti stringenti era inevitabile. Ma dalle parti del centro storico sono in molti a chiedersi perchè, anche a fronte di costosissime sanificazioni quotidiane effettuate dalla quasi totalità dei negozi, solo due attività siano state "privilegiate" a scapito di altre.