Napoli, ucciso uomo del clan De Micco ucciso a Ponticelli: tre mesi fa era stato gambizzato

Federico Vanacore, pregiudicato per droga, era passato al business del furto di auto di lusso

Federico Vanacore, vittima dell'agguato
Federico Vanacore, vittima dell'agguato
di Luigi Sabino
Lunedì 6 Febbraio 2023, 20:00 - Ultimo agg. 7 Febbraio, 06:47
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Trucidato da una raffica di proiettili mentre era alla guida della sua auto. E’ morto così Federico Vanacore, pregiudicato trentatreenne del quartiere Ponticelli. Un vero e proprio agguato quello andato in scena in viale Margherita dove il cadavere della vittima è stato rinvenuto dopo una telefonata al 112. Sul posto, all’interno di una Fiat 500L di colore rosso con targa francese, i carabinieri hanno rivenuto il corpo senza vita di Vanacore.

Ancora da chiarire la dinamica ma da una prima ricostruzione sembrerebbe che i sicari, verosimilmente almeno due in sella a uno scooter hanno affiancato l’auto della vittima mentre si trovava all’altezza del civico 24 e hanno aperto il fuoco.

Numerosi i proiettili che hanno raggiunto il trentatreenne in diverse parti del corpo e che non gli hanno lasciato scampo. La zona, dopo l’arrivo dei militari dell’Arma è stata immediatamente cinturata per procedere con i rilievi del caso. Un importante elemento per il prosieguo delle indagini potrebbero rivelarsi i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

Nessun dubbio, invece, sulla matrice camorristica del delitto. Vanacore, infatti, era considerato vicino agli ambienti criminali del clan De Micco, i famigerati ‘Bodo’. Un suo parente, attualmente detenuto, è, infatti, considerato un fedelissimo della cosca di San Rocco. Tuttavia, riferiscono gli investigatori, la vittima non sarebbe stata organica al sodalizio sebbene, in passato, fosse finito più volte nei guai con la giustizia.

 

Nel 2013, ad esempio, fu arrestato dai carabinieri della compagnia Torre Annunziata perché coinvolto in un’indagine su un traffico di droga tra la periferia orientale di Napoli e alcuni comuni dell’area vesuviana. Tornato in circolazione era finito nuovamente in arresto perché, nel corso di un’irruzione all’interno di un’abitazione di Ponticelli, era stato trovato, insieme a un complice, in possesso di quasi due chilogrammi di marijuana. Un arresto, quest’ultimo, che, dopo aver scontato la condanna, lo aveva spinto a cambiare settore. Dagli stupefacenti era, infatti, passato al furto delle auto di lusso, un business che, riferiscono le forze dell’ordine si era rivelato per Vanacore abbastanza remunerativo anche se non esente da problemi.

Nel novembre scorso, non a caso, era stato gambizzato mentre si trovava nel rione Traiano. Anche in quel caso la dinamica dell’accaduto non fu chiarita e lo stesso Vanacore, interrogato riferì di non conoscere gli autori del suo ferimento. Tuttavia, dalle informazioni raccolte dagli investigatori si ipotizzò che il ferimento fosse legato a una questione di soldi, forse, legata proprio ai furti d’auto di grossa cilindrata.

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Eppure, nonostante i diversi precedenti a suo carico, Vanacore non sarebbe mai stato affiliato a nessuna organizzazione camorristica. Piuttosto, riferiscono gli investigatori, si sarebbe barcamenato tra i diversi clan che, nel corso degli ultimi anni, si sono alternati nel controllo di Ponticelli. In passato, infatti, aveva avrebbe avuto anche una relazione sentimentale con una ragazza dei De Luca Bossa, sodalizio nemico dei De Micco.

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