Vigliena, monumento nel degrado: una mostra sul bene di San Giovanni a Teduccio

Vigliena, monumento nel degrado: una mostra sul bene di San Giovanni a Teduccio
di Alessandro Bottone
Venerdì 11 Giugno 2021, 19:46
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Il Forte di Vigliena, simbolo della Repubblica Napoletana del 1799, è ancora abbandonato. Il bene storico di San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale di Napoli, è la concreta testimonianza del "fatto di Vigliena". Il 13 giugno, in occasione del 222esimo anniversario delle storiche vicende, si torna a parlare della necessaria riqualificazione del monumento in stradone Vigliena, a ridosso del porto.

Costruito nel ‘700 per volere del viceré spagnolo Juan Manuel Fernandes Pacheco, marchese di Vigliena, il Forte era indispensabile per la difesa la costa.

La struttura fu teatro, nel giugno del 1799, della sanguinosa battaglia tra le truppe borboniche, che volevano conquistare la capitale del Regno, e gli uomini della legione calabra che difendevano il baluardo della Repubblica Partenopea.

Il Forte di Vigliena affoga tra sterpaglie e degrado da molti anni. Per il monumento è previsto il recupero già dal lontano 2008 nel più ampio progetto che riguarda la costa orientale e, in particolare, l’ampliamento della darsena di Levante del porto. Prima ancora di parlare di risanamento e recupero dei resti del bene è necessario mettere mano a interventi per eliminare la fitta boscaglia cresciuta finora.

A fine 2020 è stato firmato il protocollo di intesa tra l'Autorità portuale, che ha competenza sull’area in cui insiste il monumento, e il Rotary Club Napoli Est per un progetto di valorizzazione dei resti del Forte e dell'area verde circostante così da renderla fruibile ai cittadini. Previsti un intervento di potatura, la realizzazione di un totem informativo e di una mappa virtuale per visitare la struttura a distanza così come l’autocostruzione partecipata degli arredi e una campagna di informazione e sensibilizzazione sull’importanza storica del bene nella zona orientale di Napoli.

Non c’è traccia nemmeno del parco archeologico urbano di cui si parla da anni per recuperare quello che oggi appare come un rudere. «Sono trascorsi tredici anni dall’approvazione del decreto autorizzativo per la costruzione delle nuove opere portuali senza che l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale abbia avvertito l’esigenza di eseguire quanto prescritto nel decreto nonostante le reiterate sollecitazioni della cittadinanza e delle istituzioni culturali cittadine e sebbene sia obbligata dal Codice dei Beni Culturali, che per le inottemperanze prevede sanzioni rigorose» afferma Enzo Morreale, presidente del comitato civico di San Giovanni a Teduccio, il quale annuncia l'iniziativa di domenica 13 giugno, alle ore 10, proprio nell'area del Forte. Una cerimonia commemorativa per rendere omaggio agli uomini e alle donne che si immolarono per la libertà.

«La commemorazione non è mai stata fine a se stessa ma sempre una occasione per sollecitare la riqualificazione del territorio. Quest’anno il tema del decoro è divenuto ancora più urgente» insiste Morreale. Nel corso dell'evento interverranno: la professoressa Renata De Lorenzo, presidente della Società Napoletana di Storia Patria; il professor Sergio Marotta dell'Istituto italiano per gli Studi Filosofici; l'architetto Luigi De Falco, presidente di Italia Nostra e il presidente della VI municipalità, Salvatore Boggia. Per l'occasione sarà esposta la mostra a cura del comitato civico di San Giovanni.

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