Una sinergia con altri istituti culturali, lezioni di lingua nei centri giovanili della città e una sede fissa da trovare rispetto alle esigenze dell'istituto. Eccole le strade che vuol percorrere Palazzo San Giacomo per correre in soccorso del Goethe Institut destinato ad un pesante ridimensionamento. Ma anche il ministero della Cultura è pronto ad intervenire. E spunta l'ipotesi di destinare un'area dell'Albergo dei Poveri al centro culturale tedesco. Solo un'idea, ma il ministro Gennaro Sangiuliano è pronto a discuterne: «Sull'Albergo dei Poveri - dice il ministro - c'è un protocollo d'intesa tra me è il sindaco. Il Goethe è una istituzione culturale molto prestigiosa che va salvaguardata. Parliamone». In queste settimane partirà il dialogo tra le istituzioni e i vertici del Goethe ma l'impegno per trovare soluzioni che evitino la scomparsa dello storico istituto è collettivo.
Per capire bene la questione, però, è necessario fare un passo indietro.
Palazzo San Giacomo ha annunciato di voler essere pronto ad intervenire almeno per tentare di ridurre il ridimensionamento. Sul tema stanno lavorando in sinergia Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali di Palazzo San Giacomo, e Chiara Marciani, assessore alle politiche giovanili e al lavoro del Comune, oltre al sindaco Gaetano Manfredi che ha la delega alla Cultura. «Il Comune di Napoli si rende disponibile a valutare insieme alla direzione del Goethe Institut possibili soluzioni finalizzate a garantire una sede all'istituto», hanno già annunciato da Palazzo San Giacomo. Il dialogo con la direzione del Goethe è già partito ma non si è ancora entrati nei dettagli per la scelta di una sede. È necessario, infatti, conoscere prima nel dettaglio le esigenze dell'istituto. Di un'ipotesi, però, qualcuno inizia a sussurrare: un'area dell'albergo dei Poveri di piazza Carlo III, già oggetto di un grande piano di rinascita. L'idea arriva dal ministero della Cultura retto da Gennaro Sangiuliano. «C'è un protocollo d'intesa tra me e il sindaco sulla gestione di Palazzo Fuga. Se ne può parlare», dice l'ex direttore del Tg 2 che aggiunge: «Il Goethe è un'istituzione culturale prestigiosa da salvaguardare».
«Parliamo di un'istituzione europea storica e riteniamo importante salvaguardarla», dice invece l'assessore Marciani. È lei, insieme a Locoratolo, che ha lanciato altre due proposte per l'istituto. La prima è quella di immaginare sinergie con altri istituti di cultura straniera presenti in città, come già accaduto a Palermo. «Stiamo studiando le possibilità di creare un trade union tra varie istituzioni culturali cittadine», spiega Marciani. L'altra idea è quella di sfruttare i centri giovanili del Comune che l'assessorato retto da Marciani si sta impegnando a potenziare. I centri, nell'idea del Municipio, possono essere luoghi a disposizione per far svolgere corsi di lingua tedesca e relative attività culturali. Un altro modo per tener vivo il Goethe.