Torna Campania Teatro Festival 2023. De Luca:«Napoli è un teatro a cielo aperto»

Dal 9 giugo al 9 luglio la sedicesima edizione della rassegna

La presentazione del Festival
La presentazione del Festival
di Valentina Bonavolontà
Giovedì 27 Aprile 2023, 22:25 - Ultimo agg. 28 Aprile, 07:25
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Torna il Campania Teatro Festival in programma dal 9 giugno al 9 luglio. La sedicesima edizione, presentata stamattina al Palazzo Santa Lucia, ritrova la centralità degli spazi teatrali tradizionali e cambia location all’aperto, ma conferma il direttore artistico Ruggero Cappuccio, alla sua settima edizione. 

Realizzata con il sostegno concreto della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano, la più imponente rassegna teatrale italiana, che si avvale anche di un contributo annuo del Ministero della cultura per il suo schema multidisciplinare, si è imposta all’attenzione del panorama nazionale e internazionale ed è parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association).

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«Le più grande critiche arrivate l'anno scorso furono per la vastità degli eventi. Ma noi continuiamo a scegliere un teatro diffuso che allarga i suoi orizzonti alle nove sezioni scelte. Multidisciplinare e orizzontale»- spiega il Presidentge della Regione Campania Vincenzo De Luca

Le sezioni (Internazionale, Prosa nazionale, Danza, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Progetti Speciali, Mostre) vedono un totale di 93 eventi e 116 repliche, con 57 prime assolute e 5 nazionali in 31 giorni di programmazione, con larga prevalenza delle drammaturgie contemporanee.

«I numeri non ci interessano davvero. Se allarghiamo le inquadrature vediamo un Italia in difficoltà dal punto di vista dei Festival. Basta pensare che cinque formazioni lombarde hanno debuttato a Napoli. Abbiamo un problema di valutazione della cultura» - dice il direttore artistico Ruggiero Cappuccio

Oltre che nei teatri napoletani (Politeama, Mercadante, Trianon, Nuovo, Sala Assoli e TAN) e al Colosseo di Baiano (Av), molti degli eventi del Campania Teatro Festival 2023 avranno per la prima volta come suggestivo scenario la Villa Floridiana di Napoli, dove saranno allestiti due palchi in maniera permanente.

Gli altri appuntamenti, come da recente tradizione, sono in programma in alcuni spazi di grande fascino e storia della regione, come il Teatro Romano di Benevento, il Duomo di Salerno, Villa Campolieto di Ercolano (Na), la località di Foresta a Tora e Piccilli (Ce), il Tabacchificio di Paestum (Sa), il Palazzo Coppola di Valle/Sessa Cilento (Sa), il Cortile del Museo di Sarno (Sa).

Anche quest’anno sono molti i grandi nomi del panorama teatrale ospiti del Festival.

A partire da quelli che andranno ad impreziosire la Sezione Internazionale. Tra i più attesi sicuramente John Malkovich, protagonista con Ingeborga Dapkunaite l’8 e il 9 luglio dell’illuminante mistero di “In the solitude of cotton fields” di Koltès, per la regia di Timofey Kuliabyn, prima nazionale al Politeama di Napoli, in lingua inglese con sovratitoli in italiano.

«Ho visto più volte Napoli e la amo tanto. Non vedo l'ora di potervi recitare. L'opera di Koltès è scritta meravigliosamente ed è una sfida per il regista e gli attori» - dice in un collegamento a sorpresa proprio John Malkovich. 

Altri protagonisti attesi Kristian Lupa, geniale regista polacco, nello stesso spazio di via Monte di Dio mette in scena l’1 e il 2 luglio, date di debutto nel nostro Paese, “Capri- the island of fugitives”, uno spettacolo drammaticamente attuale, ispirato a “Kaputt” e “La pelle” di Curzio Malaparte e destinato ad un pubblico adulto. 

Non meno importante per contenuti e prime assolute è la sezione della Prosa Nazionale. Si parte dall’atteso “Circus Don Chisciotte” di Ruggero Cappuccio, per la regia di Antonio Latella, con Marco Cacciola e Michelangelo Dalisi; si prosegue con la prima assoluta di “Premiata Pasticceria Bellavista” di Vincenzo Salemme nella versione della Compagnia Nest, con Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo e Giuseppe Gaudino, per la regia di Giuseppe Miale Di Mauro; si passa ancora per un  “Pinocchio/che cos’è una persona? Studio n°1”, un percorso di ricerca e creazione ideato e diretto da Davide Iodice, cura del processo laboratoriale Scuola Elementare del Teatro Aps, nell’ambito di un progetto d’arte e inclusione sociale rivolto a ragazzi con disabilità fisica e intellettiva e a persone con varie fragilità.

Altri sono gli spettacoli di questa Sezione previsti nella vomerese Villa Floridiana. Da segnalare al Teatrino della Verzura Euridice Axen dirige sé stessa in “Mary Shelley. La mia vita in pezzi”, un interessante testo di Pier Luigi Razzano sull’ultima e sconvolgente notte a Napoli, nel febbraio del 1819, dell’autrice di “Frankenstein” e nell’ultima giornata del Festival Alessandro Preziosi con Re Lear e Re Gista in “Aspettando Re Lear” di Tommaso Mattei, un testo che coniuga il “Nulla” del “Godot” di Beckett con quello del capolavoro scespiriano.

«Siamo la Regione che più investe nella cultura. E non abbiamo intensione di lasciare debiti alle future generazioni. Abbiamo trasformato Napoli in un teatro a cielo aperto» - conclude Vincenzo De Luca

Tante anche in questa edizione le proposte da non perdere della Sezione dedicata ai Progetti Speciali, dove torna dal 12 giugno al 5 luglio, per il terzo anno consecutivo e con testi sempre inediti, “Il Sogno Reale. I Borbone di Napoli”, da un’idea di Ruggero Cappuccio e a cura di Marco Perillo. 

Promettono emozioni sotto le stelle anche gli eventi della Sezione Musica. Il 9 giugno in Villa Floridiana si potrà assistere a “Nevica sulla mia mano”, spettacolo di parole, musiche e immagini con Peppe Servillo, che apre il Campania Teatro Festival 2023. Una grande storia di amicizia, quella tra Lucio Dalla e il poeta Roberto Roversi, viene raccontata attraverso le loro lettere e canzoni. 

Sempre la Villa Floridiana ospiterà anche 2 dei 4 spettacoli della Sezione Danza. Il 15 giugno “Timelessness Dances_primo passo”, concept e coreografia di Adriana Borriello su musica di Thierry De Mey, sistema di amplificazione del movimento di Edoardo Maria Bellucci, luce di Gianni Staropoli. Per questo studio, in scena con la Borriello, mentre  nella location vomerese approderà invece il teatro-danza di “Vanity Dark Queen-Niobe regina di Tebe”, autore e regista Stefano Napoli. Con Paolo Bielli, Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Paolo Di Caprio, Simona Palmiero e Luigi Paolo Patano

Vesuvioteatro organizza anche la Sezione Letteratura, a cura di Silvio Perrella, che concentra i suoi eventi dal 5 al 9 luglio nel Teatrino della Verzura di Villa Floridiana. Da segnalare Luigi e Martino Lo Cascio, diversi nei tratti e nei gesti, che si incontrano come “Fratelli in versi” sulle strade della poesia.  L’ultimo appuntamento della Sezione è quello “Con Sepulveda”, protagonista Carmen Yanez, la poetessa cilena che fu due volte moglie del famoso scrittore, vittima del Covid nell’aprile del 2020. Più conosciuto come narratore, Luis Sepulveda raccolse negli anni un bel gruzzolo di poesie. 

E sempre di più e sempre meglio è quello che accade nella Sezione Osservatorio, che in questa edizione del Campania Festival apre anche al mondo della scuola e affida al teatro un ruolo di formazione delle giovani generazioni, grazie alla collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale per la Campania. Gli studenti di 9 istituti Secondari di secondo grado della regione porteranno in scena dal 9 all’11 giugno al teatro Trianon di Napoli, nell’ambito della nuova sezione Osservatorio Scuole, altrettanti brevi spettacoli, frutto dei laboratori tenuti dai registi Manuel Di Martino, Adriana Follieri, Raffaele Parisi, Carlo Roselli, Renato Salvetti e Stefano Scognamiglio. Punto di approdo de “Lo spettacolo dal vivo a scuola!”. 

«Siamo in un tempo di esiliati. Ci sono gli esiliati geografici e gli esiliati spirituali, che sono alla ricerca costante di un Altrove, che per me è sempre stata l'arte. - conclude Ruggiero Cappuccio - La nostra migrazione spiritale è il teatro. Il teatro è una religione politeista che ha come dei l'ascolto, il rispetto e la libertà. Ma potrebbe essere anche una religione monoteista, perchè, in realtà, ascolto, rispetto e libertà sono la stessa cosa»

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