De Magistris saluta il consiglio comunale:
«Spero che il futuro sindaco sia libero»

De Magistris saluta il consiglio comunale: «Spero che il futuro sindaco sia libero»
Giovedì 16 Settembre 2021, 15:49 - Ultimo agg. 24 Marzo, 23:17
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«Chi entra lì dentro deve avere competenza e passione politica. Quella è una sedia che scotta e mi auguro che il prossimo sindaco possa operare con onestà, libertà, senza condizionamenti, con coraggio e passione». Così Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, in occasione del suo ultimo discorso in Consiglio Comunale. Nel corso del suo saluto al consesso civico, Luigi de Magistris ha sottolineato il lavoro svolto per approvare il bilancio: «Garantiamo non a un candidato, ma al prossimo sindaco, di non trovarsi ad avere subito un bilancio da approvare. Il prossimo sindaco - ha concluso - potrà inoltre contare su una squadra solida a livello amministrativo, fermo restando gli innesti che ci saranno e potrà sempre contare non su consigli ma sulla testimonianza di cosa ha significato reggere per dieci anni la città che non è stata sostenuta da chi avrebbe potuto sostenerla».

«Questa parte finale della consiliatura - ha proseguito Luigi de Magistris parlando a margine del Consiglio comunale che oggi ha approvato il bilancio di previsione evitando lo scioglimento anticipato - tra la pandemia e altri problemi, è stata davvero dura ma abbiamo retto grazie a una grande squadra in un momento in cui ancora una volta ci hanno lasciati soli dopo gli impegni presi a livello centrale».

Parlando con la stampa, il sindaco ha indicato tra i momenti più belli di questi dieci anni alla guida del Comune «oltre alle due elezioni, gli incontri con i bambini e la fase del sindaco di strada che - ha sottolineato - resta nella mia storia personale, nella storia della città e della politica».

Parlando invece delle cose che non rifarebbe, Luigi de Magistrisha indicato la partecipazione alle elezioni politiche del 2013 a sostegno della candidatura di Antonio Ingroia «perché - ha detto - nel momento più difficile della nostra amministrazione partecipare a quell'esperienza politica fu un errore perché fu percepita come una distrazione. Tornando indietro non lo rifarei». 

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