Port'Alba Napoli, intervista a Laura Lieto: «Va fatta chiarezza procederemo in danno»

L'annuncio del vicesindaco di Napoli e assessore all'Urbanistica

Laura Lieto col sindaco Gaetano Manfredi
Laura Lieto col sindaco Gaetano Manfredi
di Gennaro Di Biase
Giovedì 23 Novembre 2023, 11:00
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«Come ogni napoletano, ho ricordi personali che mi legano a Port'Alba. Parlo di esperienze fatte da studentessa, prima. E da madre, poi. Nel tempo l'ho vista cambiare, e sono perfettamente consapevole della posizione che quella via occupa nel nostro immaginario e nell'identità culturale dei partenopei». Così esordisce Laura Lieto, vicesindaco di Napoli e assessore all'Urbanistica. Come se Port'Alba, con la sua esistenza e la sua resistenza, contribuisse, più di altri luoghi, a renderci napoletani.

Come l'ha vista «cambiare», negli anni, Port'Alba?
«La chiusura di Guida nel 2013 ha modificato un po' l'assetto della strada, ecco perché l'apertura della Saletta Rossa in quei locali sarà importante.

Anche se va sottolineato che il cambiamento della via dei libri, per fortuna, non è stato rivoluzionario. Sulle bancarelle si trovano ancora edizioni e volumi rari. Port'Alba ha resistito alla trasformazione totale che invece ha riguardato altre zone dei Decumani».

Cosa si può fare per valorizzare al meglio la via dei libri?
«Abbiamo a cuore che lo spirito culturale di Port'Alba venga mantenuto e proiettato nel tempo. Crediamo nel quartiere dei libri. Siamo convinti che la mobilitazione scaturita dalla campagna di stampa de Il Mattino sia un segnale molto chiaro e positivo in quest'ottica. Sosterremo le coalizioni di imprenditori e siamo favorevoli al fatto che Port'Alba possa diventare un Distretto del Commercio».

Che vantaggi pratici comporterebbe la creazione di un Distretto del Commercio?
«Un istituto del genere favorisce forme di gestione comune dello spazio e degli eventi. Gli eventuali sgravi, poi, dipendono dalle formule con cui si istituisce il Distretto. I Distretti promossi dalle Regioni, però, riguardano zone molto più estese dal punto di vista dello spazio. Su Port'Alba, insomma, si potrebbe esplorare la creazione di una coalizione commerciale più piccola».

Veniamo al restauro dell'arco. I due condomini della zona, il 33 e il 30, «disconoscono» l'appartenenza del giardino pensile che insiste sopra la volta. Lei che ne pensa?
«La stratificazione delle proprietà, nei secoli, è altissima a Napoli. Ma questa vicenda va chiarita definitivamente in sede di contenzioso. Non ci vuole molto, lo dico da tecnico, a ipotizzare che un intervento serio comporti un'operazione anche al livello superiore della volta. Bisogna effettuare per bene tutte le indagini. Non si può pensare che i problemi dell'arco siano tutti compresi nell'intradosso della struttura, ma serve trovare al più presto una strada per accertarci di tutte le cause che concorrono al degrado. Faremo anche ricerche catastali. Una volta risolto il contenzioso, se servirà chiederemo un sopralluogo sul terrazzo, in funzione delle autorizzazioni e delle informazioni della nostra avvocatura».

Insomma, nel peggiore dei casi il Comune interverrà in danno?
«Quando non ci sono risposte da parte dei privati, è dovere del Comune intervenire in danno. Andrà fatto un lavoro accurato dal punto di vista tecnico, ma come ha promesso il sindaco Manfredi, entro 12 mesi la volta sarà restaurata».

Cosa vi aspettate dalla conferenza Unesco che si svolgerà in città dal 27 al 29 novembre?
«Le nostre aspettative sono molto alte. Un evento come una conferenza mondiale dell'Unesco è molto prestigioso. Esporremo il lavoro fatto sul Grande Progetto Unesco e il nostro metodo di lavoro. Siamo convinti di aver operato una razionalizzazione del programma funzionale al rispetto delle scadenze. Il nostro obiettivo è portare a termine gran parte dei progetti cantierizzati». 

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