Comunque una vittoria, anche se non per intero, l'ha incassata. E da ieri, raccontano a palazzo Santa Lucia, Vincenzo De Luca è apparso finalmente più calmo e sereno. Dopo lunghissimi giorni di nervosismo. Non a caso, sempre ieri, ha voluto partecipare alla riunione (in remoto) con i governatori e il governo per discutere dai fondi del Recovery. E c'è da giurarci che sarà presente pure al prossimo incontro della Conferenza Stato-regioni nonostante l'altro giorno abbia annunciato di disertare finché in Campania non arriveranno le oltre 200mila dosi di vaccino che mancano all'appello. È bastato che da ieri si sia sbloccato finalmente il criterio che chiedeva da giorni a suon di attacchi contro il governo: un vaccino a testa.
L'ordinanza del commissario per la campagna vaccinale «Una testa, un vaccino», porta la data del 18 marzo scorso ma è solo ieri che si sblocca in questa direzione.
Non è una vittoria in senso pieno perché ci vorranno settimane per ricevere le oltre 210mila dosi arretrate per la Campania ma il governatore è conscio di aver incassato per ora un round decisivo. Anche perché, onor del vero, da una settimana aveva alzato il tiro sul caso: «Con quale coscienza si possono togliere ai campani 210mila dosi di vaccino? La coscienza deve funzionare sempre, non a corrente alternata», disse appena la settimana scorsa appellandosi al presidente Mattarella e al premier Draghi. Ben sapendo anche come, a stretto giro, grazie al maggior approvvigionamento di vaccini a livello centrale la situazione poteva sbloccarsi. Come poi è accaduto.
Attenzione, però, perché se gli animi si sono rasserenati ieri, rimangono diversi motivi di attrito da appianare. A cominciare dalle isole Covid free su cui l'ex sindaco di Salerno non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro. «Si faranno, senza polemiche. Cominceremo quando finiamo gli ultra 90enni, i centenari, gli ottantenni, i pazienti a rischio eccetera», ha spiegato l'altra sera a Porta a Porta. E su questo è pronto ad andare allo scontro diretto. «Nelle isole stiamo vaccinando gli over 80, i fragili, gli ultra 70enni, gli ultra 60enni. Quando abbiamo finito queste categorie, cosa facciamo? Quando magari abbiamo dosi di Astrazeneca inutilizzate per i rifiuti che abbiamo, cosa facciamo? Secondo me è del tutto ragionevole completare la vaccinazione, anche perché - ha ribadito - parliamo di una popolazione estremamente limitata mentre i centri vaccinali hanno una loro autonomia e quando ci sono residui di siero credo sia meglio usarli per vaccinare quante più persone possibile».
E a palazzo Santa Lucia si prevede di procedere comunque con un'ordinanza ad hoc per dare immunità alle isole, sfruttando non solo i poteri dell'autonomia regionale in materia sanitaria ma anche supportando le norme con la particolare morfologia della zona: ovvero aree difficilmente raggiungibili in caso di focolai. In barba anche alle proteste dei comuni turistici della costa. Poi dovrebbe essere il governo o il commissariato per l'emergenza a dover impugnare subito il provvedimento della Campania.
Uno scenario, quest'ultimo, che è stato messo in conto se ieri l'ex ministro Francesco Boccia e ora responsabile degli enti locali del Pd spiega: «Il Commissario Figliuolo e il governo hanno gli strumenti per impugnare i provvedimenti, per intervenire. Ma non credo sia necessario perché De Luca fa alcune provocazioni, poi segue quanto arriva dalla Conferenza Stato-Regioni». Insomma a Roma si è intuito come De Luca voglia forzare la mano sulle isole. «Muoiono anche i 70enni, ai 60enni e, purtroppo, succede anche a qualcuno più giovane. L'economia viene sempre dopo la vita e la protezione della salute. Ma si tratta di capire, sono sicuro che De Luca seguirà le indicazioni del governo», ha poi aggiunto Boccia ricordando però come «De Luca è un ottimo presidente di Regione».