Vaccini Covid in Campania, De Luca prepara i provvedimenti per le isole «Covid free»

Vaccini Covid in Campania, De Luca prepara i provvedimenti per le isole «Covid free»
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 15 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo agg. 16 Aprile, 08:04
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Comunque una vittoria, anche se non per intero, l'ha incassata. E da ieri, raccontano a palazzo Santa Lucia, Vincenzo De Luca è apparso finalmente più calmo e sereno. Dopo lunghissimi giorni di nervosismo. Non a caso, sempre ieri, ha voluto partecipare alla riunione (in remoto) con i governatori e il governo per discutere dai fondi del Recovery. E c'è da giurarci che sarà presente pure al prossimo incontro della Conferenza Stato-regioni nonostante l'altro giorno abbia annunciato di disertare finché in Campania non arriveranno le oltre 200mila dosi di vaccino che mancano all'appello. È bastato che da ieri si sia sbloccato finalmente il criterio che chiedeva da giorni a suon di attacchi contro il governo: un vaccino a testa.

L'ordinanza del commissario per la campagna vaccinale «Una testa, un vaccino», porta la data del 18 marzo scorso ma è solo ieri che si sblocca in questa direzione.

Sinora, infatti, i vaccini sono stati distribuiti alle regioni in base ai target da coprire. E, quindi, sono risultate penalizzate regioni con meno over 80 e personale sanitario come la Campania, Sicilia, Calabria e Trentino. Da oggi invece, esauriti i target iniziali, si torna a criteri numerici basati sul numero della popolazione. E, quindi, proprio la Campania si ritroverà con una percentuale di ripartizione del siero del 9,63 (seconda solo alla Lombardia che ne prevede il 16), ovvero la densità della popolazione rispetto al Paese come chiedeva De Luca. 

Non è una vittoria in senso pieno perché ci vorranno settimane per ricevere le oltre 210mila dosi arretrate per la Campania ma il governatore è conscio di aver incassato per ora un round decisivo. Anche perché, onor del vero, da una settimana aveva alzato il tiro sul caso: «Con quale coscienza si possono togliere ai campani 210mila dosi di vaccino? La coscienza deve funzionare sempre, non a corrente alternata», disse appena la settimana scorsa appellandosi al presidente Mattarella e al premier Draghi. Ben sapendo anche come, a stretto giro, grazie al maggior approvvigionamento di vaccini a livello centrale la situazione poteva sbloccarsi. Come poi è accaduto.

Attenzione, però, perché se gli animi si sono rasserenati ieri, rimangono diversi motivi di attrito da appianare. A cominciare dalle isole Covid free su cui l'ex sindaco di Salerno non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro. «Si faranno, senza polemiche. Cominceremo quando finiamo gli ultra 90enni, i centenari, gli ottantenni, i pazienti a rischio eccetera», ha spiegato l'altra sera a Porta a Porta. E su questo è pronto ad andare allo scontro diretto. «Nelle isole stiamo vaccinando gli over 80, i fragili, gli ultra 70enni, gli ultra 60enni. Quando abbiamo finito queste categorie, cosa facciamo? Quando magari abbiamo dosi di Astrazeneca inutilizzate per i rifiuti che abbiamo, cosa facciamo? Secondo me è del tutto ragionevole completare la vaccinazione, anche perché - ha ribadito - parliamo di una popolazione estremamente limitata mentre i centri vaccinali hanno una loro autonomia e quando ci sono residui di siero credo sia meglio usarli per vaccinare quante più persone possibile».

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E a palazzo Santa Lucia si prevede di procedere comunque con un'ordinanza ad hoc per dare immunità alle isole, sfruttando non solo i poteri dell'autonomia regionale in materia sanitaria ma anche supportando le norme con la particolare morfologia della zona: ovvero aree difficilmente raggiungibili in caso di focolai. In barba anche alle proteste dei comuni turistici della costa. Poi dovrebbe essere il governo o il commissariato per l'emergenza a dover impugnare subito il provvedimento della Campania.

Uno scenario, quest'ultimo, che è stato messo in conto se ieri l'ex ministro Francesco Boccia e ora responsabile degli enti locali del Pd spiega: «Il Commissario Figliuolo e il governo hanno gli strumenti per impugnare i provvedimenti, per intervenire. Ma non credo sia necessario perché De Luca fa alcune provocazioni, poi segue quanto arriva dalla Conferenza Stato-Regioni». Insomma a Roma si è intuito come De Luca voglia forzare la mano sulle isole. «Muoiono anche i 70enni, ai 60enni e, purtroppo, succede anche a qualcuno più giovane. L'economia viene sempre dopo la vita e la protezione della salute. Ma si tratta di capire, sono sicuro che De Luca seguirà le indicazioni del governo», ha poi aggiunto Boccia ricordando però come «De Luca è un ottimo presidente di Regione». 

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