Wind 3 e Vodafone, protesta a Napoli contro lo scorporo della rete

«Mancano un piano complessivo per la ristrutturazione e una visione strategica per un asset decisivo»

Wind 3 e Vodafone, protesta a Napoli
Wind 3 e Vodafone, protesta a Napoli
Giovedì 4 Maggio 2023, 10:03 - Ultimo agg. 16:49
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I lavoratori Wind 3 e Vodafone sono in presidio davanti alla prefettura di Napoli. La manifestazione è stata organizzata da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro lo scorporo della rete Wind3 e contro gli esuberi già annunciati da Vodafone che colpiranno i lavoratori di Napoli e Campania.

«Questo è il primo passo contro la ristrutturazione annunciata da Wind3 - spiega Gianluca Daniele, segretario generale Slc Cgil Napoli - Lo scorporo della rete dal resto dell’azienda ci vede totalmente contrari. Manca un piano complessivo per la ristrutturazione e manca una visione strategica per un asset decisivo. Ci sembra inaccettabile che si proceda a tagli ed esuberi in un settore, come quello delle telecomunicazioni, che potrebbe essere centrale per lo sviluppo soprattutto della Campania e del Mezzogiorno anche con i fondi del Pnrr». 

E in occasione della giornata di sciopero nazionale di Windtre proclamato dalle Segreterie Nazionali di Uilcom-Uil, FISTel Cisl e SLC Cgil, c'è stato il presidio dei Lavoratori della sede operativa di Pozzuoli, sotto il palazzo della Prefettura di Napoli. «Oggi i Lavoratori di Windtre di tutta Italia, incrociando le braccia e, partecipando ai presidi sotto le rispettive Prefetture cittadine, hanno dato una adeguata risposta alla decisione di cedere l’intero asset di rete, con annessi circa 2000 addetti a livello nazionale, al Fondo Svedese EQT – dice Massimo Taglialatela.

segretario generale della UILCOM Campania – dimostrando la netta contrarietà al piano annunciato dall’azienda».

«Si tratta di una operazione che riteniamo sbagliata, oltre che molto rischiosa dal punto di vista occupazionale – prosegue Taglialatela – sbagliata perché riteniamo che un’azienda di telecomunicazioni che decide, per ragioni puramente finanziarie, di cedere la sua rete tecnologica proprietaria, impoverisce la propria struttura industriale e si privi di importanti professionalità lavorative. Rischiosa perché per per l’acquisizione della Rete è stato scelto un partner finanziario e non industriale. I fondi finanziari hanno come principale obbiettivo quello di accrescere ad ogni costo il valore dell’asset che acquisiscono, per poi rivenderlo in un tempo medio stimato ci circa 5 anni». E’ paradossale che il settore delle TLC, nonostante l’indispensabilità che ricoprono nel paese i servizi di Telecomunicazione, registrino da oltre 10 anni una costante perdita di ricavi stimata in oltre 12 miliardi di euro. «E’ l’intero settore che è malato, lo diciamo da anni – conclude Taglialatela – e non è più pensabile di affrontare una crisi di un intero settore, intervenendo sulle singole vertenze aziendali. E’ ora di chiamare in causa il Governo e lo faremo attraverso una grande mobilitazione dell’intero settore delle TLC, che in Italia occupa oltre 120 mila addetti, già calendarizzata per il prossimo 6 Giugno, con manifestazione nazionale e presidio sotto i palazzi del potere nazionale».

Oggi al presidio infatti era presente anche una delegazione di Lavoratori della Vodafone di Pozzuoli, sui quali incombe una procedura di licenziamento collettivo che riguarda oltre 1000 Lavoratori su base nazionale di cui circa 350 sul sito produttivo campano.

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