«Dante-L'esilio di un Poeta» »sbarca a Napoli: al Grenoble la proiezione del documentario

«Dante-L'esilio di un Poeta» »sbarca a Napoli: al Grenoble la proiezione del documentario
di Enrica Buongiorno
Martedì 5 Aprile 2022, 12:35 - Ultimo agg. 13:07
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Dante - l’esilio di un Poeta” sbarca a Napoli. Il documentario, diretto da Fabrizio Bancale e prodotto dalla Società Dante Alighieri, verrà proiettato venerdì 8 aprile alle 20 nella Sala Dumas dell’Istituto Francese di Napoli (via Francesco Crispi, 86), con ingresso gratuito.  Al termine della proiezione si terrà un dibattitto con regista e cast moderato dal giornalista e critico teatrale Giulio Baffi.

Realizzato in occasione dei 700 anni della morte del Sommo Poeta, il documentario si pone come obiettivo di raccontare e scoprire un Dante diverso. «Il nostro è stato un viaggio reale e visionario che, partendo dai luoghi e attraversando alcune delle pagine più significative della produzione dantesca, vuole provare a stimolare nuove prospettive, suggestioni, incantamenti», spiega il regista Bancale.

Il percorso comincia nelle terre della Toscana e della Romagna: dalle valli della Garfagnana, alle rive dell’Arno, nelle quali Dante visse i primi turbolenti anni del suo esilio, tra battaglie, rabbia, illusioni e profonde delusioni.

Poi nella zona della Lunigiana, dove fu accolto dalla nobile famiglia dei Malaspina. Si raggiungerà il Casentino dove, tra i feudi dei conti Guidi, Dante concluse le prime due cantiche della Divina Commedia, l’Inferno e il Purgatorio. Ma il suo spirito è inquieto e lo porterà a spostarsi ancora, prima a Verona, alla corte di Cangrande della Scala, signore della città scaligera, al quale dedicherà l’ultima cantica della sua Commedia; e infine a Ravenna. Qui Dante termina la sua esistenza terrena, e sulla sua tomba si conclude anche il viaggio. 

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Guidano la visione e l’ascolto un anziano clochard (Gigi Savoia nella foto con il regista Bancale e l'attore Desentre) e una bizzarra viaggiatrice con la passione del disegno (Paola Tortora), accompagnati da una coppia di musicisti di strada (Canio Loguercio e Giovanna Famulari) e da un inquietante monaco spagnolo (Alfonso Desentre). «Sono loro a restituirci momenti della poesia dantesca, a intonare terzine, a raccontare attraverso la punta di una matita atmosfere e personaggi della “Divina Commedia”. In un continuo rincorrersi tra realtà e finzione», conclude Bancale. Fanno parte della troupe e degli interpreti anche Penelope Zaccarini e Mario Di Fonzo, con il regista.  Attorno a questi personaggi, per circa 70 minuti si alternano testimonianze, aneddoti e leggende sull’esilio dantesco.

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