Sorrento, venerdì l'edizione 2018 delle serate gastronomiche e culturali carusiane

Sorrento, venerdì l'edizione 2018 delle serate gastronomiche e culturali carusiane
di Antonino Siniscalchi
Martedì 23 Gennaio 2018, 19:20
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SORRENTO. Un omaggio dedicato al grande tenore Enrico Caruso e al suo rapporto con Sorrento. É l’obiettivo focalizzato, nel 2002, da Paolo Esposito e Guido D’Onofrio quando progettarono le «Serate gastronomiche e culturali carusiane». Venerdì sera (ore 20) la manifestazione, diventata un appuntamento fisso della stagione invernale a Sorrento, festeggerà la sua diciassettesima edizione nel consueto scenario del ristorante-museo intitolato al grande tenore, a pochi passi da piazza Tasso e dall’Excelsior Vittoria, l’albergo dove Caruso soggiornò nelle ultime settimane della sua vita, prima di morire a Napoli il 2 agosto 1921. La continuità data all’idea di un omaggio ciclico a Caruso, nei luoghi che lo ospitarono, è motivo di orgoglio per Paolo Esposito, il titolare del ristorante, e per Guido D’Onofrio, lo studioso foggiano che ha dedicato buona parte della sua vita alle ricerche sulle origini e sulla carriera del tenore fino al punto da collaborare con il figlio, Enrico junior, alla stesura della biografia paterna con il libro «Enrico Caruso, my father and my family», pubblicato nel 1990 negli Stati Uniti. Nel ristorante dove tutto ricorda Caruso si rinnoverà l’abbinamento tra la gastronomia e i ricordi del tenore. Per la parte culturale, in programma una breve biografia recitata dagli attori Pino Bruno e Maurizia Pavarini della compagnia di Michele Placido, e il dvd «La Terra delle Sirene e Caruso», realizzato da D’Onofrio, con rare immagini d’epoca sul soggiorno del tenore a Sorrento, sulle sue recite al Metropolitan di New York e sulla sua esibizione del 31 agosto 1918, a Brooklin, quando all’aperto davanti a centomila persone, in occasione della festa della polizia, cantò l’inno ufficiale delle truppe americane Over There. Per la parte gastronomica lo chef proporrà un apposito menu per ricordare la passione di Caruso per la buona tavola: timballetto di tagliolini con porcini e frutti di mare; tortino di riso ripieno di gamberi con salsa di zucchine; filetto di pesce del golfo con capperi, olive, patate e pomodorini del piennolo; timballetto di scarola; tagliata di frutta mista; delizia al limone; il tutto innaffiato da particolari vini campani, caffè e liquori. Il ristorante-museo, aperto nell’87, rinnova ogni giorno il mito di Caruso ed è un’attrazione impedibile per i turisti americani: sulle pareti fotografie e caricature del tenore, dischi originali a 78 giri, grammofoni d’epoca, contratti per le recite al Metropolitan. L’ottava edizione della kermesse festeggerà un evento: i cimeli carusiani, donati da D’Onofrio, sono diventati mille. Il vanto di questo luogo suggestivo dove un gruppo di appassionati cultori si riuniscono puntualmente in occasioni significative: il 25 febbraio per l’anniversario della nascita e il 2 agosto la ricorrenza della morte, dopo aver fatto celebrare una messa nella cappella in cui riposano le sue spoglie al Cimitero del Pianto a Napoli.
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