«Subito il commissario»:
Sos a Mattarella

«Subito il commissario»: Sos a Mattarella
di Carlo Porcaro
Venerdì 16 Giugno 2017, 23:55
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Il governatore De Luca cala l’asso nella manica. Non andata a buon fine la trattativa con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ha deciso di giocarsi l’equivalente della carta del «Re», vale a dire la figura istituzionale più alta nello Stato, il Presidente della Repubblica. Per ottenere la tanto agognata nomina del commissario alla sanità, il governatore si è appellato direttamente a Sergio Mattarella. «L’ho investito del gravissimo ritardo del governo sulla nomina del commissario della Sanità in Campania. È un ritardo ormai non più tollerabile», ha svelato il presidente della Regione Campania nel corso del consueto appuntamento a Lira tv. Dalle dimissioni del commissario inviato da Roma Joseph Polimeni, con cui ha polemizzato sin dall’inizio a partire dalle spese di missione fino alla riorganizzazione dell’intero comparto sanitario, la casella è rimasta vuota. Ma gli scandali, le inchieste, gli episodi «che sporcano la nostra immagine – come ammesso dallo stesso De Luca – si stanno susseguendo quasi con cadenza quotidiana».


Il governatore non intende pagare per responsabilità altrui e sente il peso politico della gestione commissariale. Il numero uno di Palazzo Santa Lucia sa che i cittadini chiedono e chiederanno sempre e comunque conto a lui di eventuali inadempienze, errori, sprechi in Asl e nosocomi vari. Eliminata a fine dell’anno scorso l’incompatibilità tra il ruolo di presidente della Regione e commissario, l’ex sindaco di Salerno ha auspicato che diventasse lui stesso la guida della sanità campana. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha fatto orecchie da mercante e, complici i rapporti deteriorati tra Pd e Ncd (da poco diventato Alternativa Popolare), il governo non ha dato seguito alle richieste pressanti di De Luca. Il quale è arrivato persino a prefigurare «atti di omissione d’ufficio» nella mancata nomina del commissario. Intanto, c’è da affrontare l’ultimo caso che ha riportato la sanità regionale sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali. Benché diffusa dal suo consigliere di maggioranza, Francesco Borrelli dei Verdi, per De Luca l’ormai famosa foto delle formiche nel letto di una paziente dell’ospedale San Paolo potrebbe essere il frutto di lotte intestine.


«La foto della paziente del San Paolo ricoperta di formiche era stata scattata quattro-cinque giorni prima intorno alle sei del mattino – ha ricostruito -. Credo che l’episodio sia grave ma è ancor più grave la speculazione politica e strumentale che è stata fatta di quell’episodio. Il direttore dell’ospedale mi ha spiegato che ci sono dei lavori in corso che formano dei nidi di formiche e che le sacche di glucosio di cui la donna necessitava hanno provocato quello che si vede nella foto.
Casi del genere sono spesso causati da lotte intestine dei dipendenti contro il primario». Ha delineato l’ombra di un complotto. Da qui, la necessità avvertita in maniera non più procrastinabile di assumere il timone in prima persona. «Qui è un disastro», ha detto a caldo dopo la visita al San Paolo dove sono sott’inchiesta anche gli appalti. Se si fanno la guerra dipendenti, sindacati e manager ma lasciamo i tecnici a dirimere i conflitti, la situazione resterà fuori controllo: è questo in sintesi il messaggio che il governatore campano ha ribadito al premier e spiegato addirittura a Mattarella. Tra l’altro, il Capo dello Stato sarà a Napoli nei prossimi giorni, il 22 giugno: è atteso al Teatro San Carlo per partecipare alla cerimonia del Centenario dell’Unione industriali di Napoli. Potrebbe essere l’occasione per ricordare da vicino che la Campania sta producendo sforzi enormi di razionalizzazione, ma la strada è ancora in salita. Il vuoto apicale aggrava la situazione. «De Luca scrive al Presidente della Repubblica Mattarella? Scriveremo anche noi come Movimento 5 Stelle per chiedere al massimo garante della Costituzione che in Campania venga rispristinato e garantito il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Carta costituzionale», ha commentato Valeria Ciarambino, capogruppo grillino in Regione. A mettere il dito nella piaga, poi, chi se non il sindaco Luigi de Magistris per il quale «le responsabilità di quello che sta accadendo nella sanità campana è quasi tutta della Regione». Insomma, come detto, la battaglia su questo tema caldissimo è tutta politica. De Luca respinge ogni tentativo di strumentalizzazione e, snobbato per tanti mesi da Palazzo Chigi (sia quando risiedeva Renzi che ora che c’è Gentiloni), è salito al Colle dove ha sede il Quirinale come extrema ratio. Una mossa che serve ad alzare il tiro, ma che rischia anche di essere controproducente. Che poteri ha in merito il Presidente della Repubblica? La tutela della salute, in base all’articolo 117 della Costituzione, è garantita con una legislazione a cui concorrono allo stesso tempo lo Stato centrale e le Regioni. E se Mattarella non intervenisse neanche con la moral suasion nei confronti dell’Esecutivo, sarebbe suscettibile di critiche persino lui? Così come, se decidesse di sollecitare una decisione, potrebbe sembrare come un’ingerenza in questioni a cavallo sotto il profilo costituzionale tra la supervisione del governo e la gestione locale delle Regioni.<QA0>
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