Reddito di cittadinanza stop, a Napoli ressa annunciata all’Inps e ai servizi sociali: mobilitati vigili e agenti

Predisposti i controlli negli uffici da oggi meta di chi da agosto perderà il sussidio

Reddito di Cittadinanza
Reddito di Cittadinanza
di Gennaro Di Biase
Domenica 30 Luglio 2023, 23:30 - Ultimo agg. 31 Luglio, 17:04
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Lunedì è arrivato e Napoli si prepara a fronteggiare il flusso degli ormai ex beneficiari «occupabili»: gli uffici saranno raggiunti da un surplus di persone in cerca di chiarimenti sul taglio al reddito di cittadinanza. Dopo l’sms che venerdì scorso ha scatenato l’assedio da parte di molti dei 21500 napoletani che hanno perso il diritto al sussidio via messaggio (37mila in Campania), riaprono stamattina le sedi Inps, dei Servizi Sociali e i centri per l’impiego. Finita la tregua del weekend, si preannunciano un sit-in in via De Gasperi e migliaia di cittadini agli sportelli per i tagli che hanno colpito 169mila persone in tutto il Paese: cioè il popolo dei cosiddetti «occupabili», gli under 60 che non abbiano minori o disabili nel nucleo familiare. Per loro, il reddito assistenziale non esisterà più, e sarà sostituito da un sostegno mensile di 353 euro vincolato alla formazione lavorativa e valido per un massimo di un anno. È poi partito in queste ore un piano predisposto dalle forze dell’ordine. La Digos e gli inquirenti sono al lavoro da giorni per monitorare gli obiettivi sensibili e le location di eventuali proteste, ma si spera che fili tutto liscio sul piano della sicurezza. 

Il tilt burocratico, purtroppo, è invece già realtà: sul tema è intervenuto ieri, non a caso, anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella, componente dell’esecutivo nazionale Anci: «La comunicazione con cui l’Inps ha recapitato agli interessati la notizia della fine del reddito di cittadinanza ha provocato confusione e disagio». 

«Nessuno sarà lasciato solo», ha detto l’altro ieri Roberto Bafundi, direttore dell’Inps dell’area metropolitana di Napoli. E il flusso degli “ex percettori” dovrebbe essere ingente stamattina. La Questura – confermano anche dall’Inps – ha garantito un monitoraggio delle sedi più «complesse da controllare, cioè quelle di Scampia, Afragola, Giugliano, Torre del Greco». E di via De Gasperi: tensioni possibili anche qui, agli uffici dell’Inps nel pieno centro di Napoli, dove Potere al Popolo ha organizzato un presidio alle 10 (attese circa 30 persone). Gli uffici lavoreranno per quattro ore a partire dalle 8,30. Gli slot per gli appuntamenti di oggi sono pieni in tutte le agenzie e le filiali – trapela ancora dall’Inps – parliamo di decine di colloqui già fissati in tutte le strutture, ma non è escluso che arrivino cittadini senza prenotazione. I vigili intensificheranno i controlli alle sedi dei Servizi Sociali. «Su indirizzo dell’assessore Antonio De Iesu – si legge nella nota del comandante della Polizia Municipale, il generale Ciro Esposito, indirizzata ai comandanti di reparto – a partire dal primo turno del 31 luglio, in via prioritaria e fino a nuove disposizioni», bisognerà «predisporre frequenti controlli presso i centri dei servizi sociali territoriali, contattando i responsabili della struttura al fine di accertare eventuali criticità». 

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Alla nota è allegato l’elenco dei 10 uffici attenzionati dai vigili, tra cui quelli di Pizzofalcone, piazza Dante, corso Garibaldi, via Gianturco, via Gigante, Secondigliano, corso Chiaiano, piazza Giovanni XXIII e via Diocleziano. A far aumentare il potenziale afflusso di cittadini c’è l’impasse burocratica che riguarda il «nodo eccezioni»: circa 80mila dei 169 occupabili potrebbero cioè avere ancora diritto a un sostegno svincolato dalla formazione lavorativa, qualora si trovino in situazioni di disagio (tossicodipendenza, dispersione scolastica o emergenza abitativa). Gli occupabili che rientrano tra le «eccezioni», in pratica, non dovranno rivolgersi ai centri per l’impiego ma, stando alle informazioni date dall’Inps via sms ai cittadini, ai Servizi Sociali.

Ed è proprio su questo che interviene Mastella: «Assolutamente inutile dire agli utenti che occorre rivolgersi ai Servizi sociali dei Comuni che non hanno né gli spazi finanziari, né le possibilità materiali per far fronte a difficoltà sociali di questo tipo. Gli occupabili saranno supportati, nel percorso verso l’inserimento lavorativo, con un sostegno di 353 euro. Dovranno andare ai centri per l’impiego. È stato sbagliato, auspico dunque sia corretto, tirare in ballo i Servizi Sociali dei Comuni per un eventuale presa in carico.

Così rischiamo di esporre gli uffici comunali al rischio di essere assaliti inutilmente, visto che non c’è possibilità, su questo versante, di far nulla. Questa modalità di riferimento ai Servizi sociali mi è sembrata un po’ inquietante: quando si fa riferimento a temi di tale sensibilità sociale occorre essere estremamente chiari e evitare di alimentare tanto le illusioni quanto la babele tra le istituzioni».

Di mancanza di chiarezza parla anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, manifestando il timore di disordini sociali nel segno dei rilievi già mossi dall’assessore comunale Luca Trapanese. Un appello al Consiglio comunale da Elena Coccia, segretaria di Rifondazione. Sempre stamattina, gli assistenti sociali campani hanno convocato una videoconferenza e gli addetti napoletani incontreranno l’assessore Trapanese. 

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