«Troppi» turisti a San Gregorio. I commercianti: serve un ticket

«Troppi» turisti a San Gregorio. I commercianti: serve un ticket
di Paolo Barbuto
Martedì 2 Dicembre 2014, 08:26 - Ultimo agg. 09:49
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Napoli assalita dai turisti del week end, rimane choccata per l’impatto fragoroso: decumani invasi, bus parcheggiati ovunque e, soprattutto, via San Gregorio Armeno letteralmente «paralizzata» dai turisti.

Non sembri un eufemismo: lungo la strada dei pastori, nell’ultimo week end, anche camminare, in certi momenti, era impossibile. In più occasioni la folla è rimasta imprigionata dentro se stessa: lunghi minuti di fermo totale della circolazione pedonale, di impossibilità a muovere anche un solo passo avanti o indietro.



Tutti fermi, con qualche accenno di malore e un po’ di situazioni di tensione. Qualunque altra città turistica del mondo avrebbe fatto festa per una invasione del genere; Napoli, invece, dopo aver smaltito l’uppercut della folla, si risveglia e presenta una proposta-limite: «Biglietti per la strada dei pastori più famosa del mondo. Un euro a testa per entrare».



Il progetto viene presentato dall’Associazione Corpo di Napoli, sigla che forse a molti non sarà nota, ma che rappresenta il cuore pulsante di via San Gregorio Armeno: a quella associazione sono iscritti quasi tutti i pastorai della strada. A raccontare il progetto (nell’intervista che leggete qui sotto) è Gabriele Casillo, presidente dell’Associazione che ha raccolto le preoccupazioni degli iscritti e ha immediatamente contattato Palazzo San Giacomo: quando c’è tanta gente accalcata basta poco per far scatenare il panico, e il panico, in questi casi, può generare tragedie.



Questo, più o meno il messaggio lanciato all’Amministrazione assieme alla richiesta di un tavolo per gestire meglio l’assalto del prossimo week end. È proprio il fine settimana dell’Immacolata che preoccupa maggiormente: in assoluto è il momento dell’anno nel quale la strada dei pastori raccoglie il maggior numero di persone. «Se dovessero arrivarne più di quelle del precedente fine settimana si arriverebbe al collasso», spiega Casillo.



E per evitare future situazioni emergenziali, l’associazione lancia la proposta dell’accesso a pagamento che sarebbe riservato solo ai turisti e non ai napoletani. Secondo il portavoce dei pastorai entrare a San Gregorio Armeno è come visitare un monumento o un museo, per cui è giusto chiedere soldi.



Anche perché la proposta articolata prevede che quel denaro non finisca nella casse dei bottegai e nemmeno nelle tasche dell’associazione: i soldi andrebbero direttamente al Comune che, però, dovrebbe utilizzarli solo per rendere migliore l’area. Il progetto è folle e affascinante allo stesso tempo. Il primo dubbio che viene alla mente riguarda le modalità di accesso alla strada: come si farebbe a gestire il passaggio? Tornelli come allo stadio? Cancelli come ai palasport? Bigliettai come nei tram d’un tempo? E poi dove si comprerebbero i biglietti?



Chi garantirebbe il passaggio dei soli possessori di ticket? Come farebbero a transitare liberamente i napoletani, esentati dal pagamento? Nessuna di queste domande trova risposta nella provocatoria proposta dell’associazione che, però, lancia il sasso nello stagno e aspetta repliche, risposte, controindicazioni. In fondo un problema reale di sovraffollamento c’è. Per la polizia municipale, la protezione civile e i volontari che si occupano della zona, il lavoro è ciclopico: difficile governare quel fiume di persone; impossibile anche garantire il rispetto del senso unico pedonale imposto dall’ordinanza sindacale ad hoc.



E poi è drammaticamente vero che nella ressa si sviluppano situazioni-limite: litigi, malori, arrabbiature. E nel mezzo del caos il problema reale per i bottegai è che le vendite non sono commisurate al numero di turisti: chi è intrappolato nel fiume di persone non ha nemmeno il tempo di fermarsi a guardare i pastori, quelli che entrano nei negozi lo fanno spesso solo per prendere un po’ di respiro dal caos o, ancora più spesso, per chiedere se c’è un bagno per fare la pipì. Insomma, i pastorai sono convinti che un po’ di folla in meno garantirebbe molti affari in più.



Per adesso, comunque, dovranno farsene una ragione, sperare che il prossimo week end sia regolato con maggior rigore e che la gente non si accalchi tanto. L’associazione Corpo di Napoli, però, promette che l’idea del biglietto d’ingresso andrà avanti e che a breve arriveranno novità.


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