Nell’indagine per lesioni che costò la denuncia a piede libero a quattro stranieri, all’inizio dello scorso agosto, spunta un problema legato al metodo di pagamento. Quel giorno, presso un autolavaggio in via De Gasperi a Pagani era giunto un anziano, dopo le 19,30, che avrebbe dovuto far lavare la propria macchina. L’uomo però era sprovvisto di contanti, a quanto pare, al punto da chiedere se poteva saldare il servizio attraverso Pos, il terminale che accetta i pagamenti con carte di credito o debito. L’attività commerciale ne sarebbe stata sprovvista, con il personale che avrebbe così spiegato di non poter soddisfare la richiesta del cliente. Annunciando, inoltre, che era tempo di chiusura. L’uomo avrebbe invece insistito, spiegando che sarebbe andato a prendere i soldi contanti in casa. Chi era nell’autolavaggio, invece, avrebbe replicato sostenendo nuovamente le proprie ragioni, ripetendo che l’attività era prossima alla chiusura serale.
La situazione sarebbe così degenerata, con la discussione tra le parti che si trasformò poi in violenza, con i quattro che avrebbero aggredito l’uomo.
Il litigio fu tale che dopo poco, sul posto, giunsero i carabinieri della tenenza di Pagani. I militari raccolsero diverse versioni, per poi formalizzare una denuncia a piede libero nei confronti dei quattro stranieri, con l’ipotesi di reato di lesioni. La violenza era stata tale da attirare diverse persone presso l’autolavaggio ma anche di bloccare notevolmente il traffico, con i rallentamenti del caso, in ragione dei tanti curiosi giunti sul posto. Qualcuno anche per tentare di sedare l’aggressione. Ad avere la peggio era stato l’anziano, tra l’altro più volte costretto a ricorrere alle visite in ospedale, dopo quanto subito, con più accessi al pronto soccorso. I referti medici furono poi allegati alla denuncia sporta alle forze dell’ordine, con un primo lavoro d’indagine che aveva condotto all’identificazione di almeno quattro persone, iscritte nel registro degli indagati per lesioni. Nelle ore successive ai fatti, in molti pensarono a delle lamentele di vicinato, per i rumori dell’attività, al punto da generare caos e litigi tra i residenti. Circostanza smentita del tutto, con il trascorrere del tempo, fino alla diatriba tra un cliente e i quattro presenti nell’autolavaggio.