Coronavirus, il nonno isolato in mansarda:
«Proteggo la mia nipotina, ora sono guarito»

Coronavirus, il nonno isolato in mansarda: «Proteggo la mia nipotina, ora sono guarito»
di Paola Florio
Martedì 14 Aprile 2020, 06:20 - Ultimo agg. 07:31
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Alessandro Bonaveri Celio ce l’ha fatta. L’uomo, 56 anni, è guarito dal Covid-19 ed è tornato a casa, a Fisciano. La buona notizia l’ha ricevuta giovedì scorso. Giovedì Santo. Sabato mattina è rientrato presso la sua abitazione ed ha trascorso la Pasqua a casa, alla frazione Villa. Tutto inizia tra il 18 e il 19 dello scorso marzo. Ha la febbre. Chiama il medico di famiglia. Il consiglio è di attendere qualche giorno. Può darsi che si tratti dell’influenza stagionale. Dopo una settimana, però, la febbre arriva a picchi preoccupanti tanto da chiamare il 118. L’ambulanza lo porta all’ospedale di Mercato San Severino dove gli viene fatto il tampone. È positivo.
 

«In quel momento ho pensato ai miei familiari, a mia moglie, alle mie due figlie e alla mia nipotina di pochi mesi che vivono con noi. Ho temuto per loro - racconta Alessandro - Fortunatamente stanno tutti bene. Hanno fatto il tampone e sono risultati negativi». Dopo la certezza del contagio è stato trasferito all’ospedale Loreto Mare di Napoli, la struttura da poco dedicata all’emergenza per consentire agli altri nosocomi, in particolare il Cotugno, di alleggerire il carico di lavoro. «Sono stato ricoverato 21 giorni. Ho visto persone che stavano bene - dice - aggravarsi in breve tempo ed essere trasferite in rianimazione. Qualcuna di loro non ce l’ha fatta. Il timore era che potesse accadere anche a me. Questa era l’angoscia che ho vissuto. Ciò che mi ha aiutato è stato il modo di porsi e di agire di medici, infermieri, personale sanitario. Entravano con il sorriso. Aiutavano il morale. Emotivamente è stato importante».
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