Termovalorizzatore, chiesti 11 mesi per De Luca. Il governatore in aula: «Qui per 5 minuti di colloquio di 8 anni fa». Poi la battuta: sono come Brad Pitt

De Luca in aula a Salerno
De Luca in aula a Salerno
di Petronilla Carillo
Venerdì 15 Gennaio 2016, 11:01 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 11:22
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SALERNO - All’epoca della sentenza, parlò di «condanna demenziale, per aver usato l’espressione project manager invece di coordinatore». Oggi Vincenzo De Luca, in aula alle 11 ha spiegato ai giudici della Corte d’Appello di Salerno il perché di quella scelta.
 



«Sono coinvolto in questa vicenda per un colloquio di 5 minuti con il responsabile del procedimento che aveva problemi di natura amministrativa a portare avanti il lavoro. Ho solo firmato un'ordinanza degli uffici. Non ho proposto nomi o parlato di retribuzioni. Il mio impegno, in un momento di crisi drammatica della Campania e del Paese, è stato rivolto a risolvere l'emergenza rifiuti», ha commentato. Ma le sue parole sono state contestate qualche ora dopo, durante la requisitoria, dal pg Antonella Giannelli. «Però in quell'ordinanza firmata da De Luca, mancano le motivazioni. Non è mai stato spiegato perché è stata revocata la nomina fatta ad un altro funzionario tre giorni prima per affidare l'incarico di project manager ad Alberto Di Lorenzo». Lo stesso procuratore generale, che ha respinto le accuse di peculato richieste dalla Procura di Salerno («Di Lorenzo ha lavorato ed è stato pagato per questo, quindi non c'è peculato») ha però ribadito la conferma delle pene per i tre imputati (oltre a De Luca e Di Lorenzo anche il dirigente del Comune ora in pensione Domenico Barletta) con uno sconto di un mese per i primi due i quali, se pur annunciato dai loro legali, non hanno formalizzato la propria intenzione di rinunciare alla prescrizione: undici mesi, dunque, la pena richiesta per il governatore e il suo project manager perchè uno dei capi di imputazione è già prescritto.

Silenzioso con i giornalisti, non ha rinunciato a fare battute. Così, prima di andare via, ha commentato dinanzi alle telecamere e alle macchine fotografiche: «Quante attenzioni nei miei confronti. Mi farete montare la testa, mi sento Brad Pitt».

La difesa di De Luca è soddisfatta: «Siamo sereni - commenta l'avvocato Paolo Carbone - abbiamo intenzione di chiudere il dibattimento quanto prima. Attendiamo la requisitoria del pg». E annuncia che De Luca rinuncia alla prescrizione: «Noi chiediamo un'assoluzione nel merito perché il fatto non
sussiste».

Durante il processo ressa di telecamere e fotografi attorno a De Luca che ha sbagliato uscita costringendo i giornalisti che lo seguivano a un rapido dietrofront e a risalire le scale per un paio di piani. «Contrordine» ha esclamato divertito tornando indietro. Nel corso dell' inseguimento un operatore tv è caduto rialzandosi subito dopo. «Dio c'è» il commento ironico di De Luca che è andato via senza rilasciare dichiarazioni alla stampa.

I giudici, dopo un'ora di camera di consiglio, hanno invece rigettato l'inchiesta di sentire Bonavitacola come consulente di Di Lorenzo.

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