Discarica abuisiva nell’azienda bufalina di Capaccio Paestum: scattano denunce e sigilli

I titolari sono stati denunciati per realizzazione e gestione di una discarica abusiva, illecita gestione di rifiuti speciali non pericolosi, illecito smaltimento di effluenti zootecnico e maltrattamento animale

Il blitz
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di Antonio Vuolo
Domenica 7 Aprile 2024, 07:00
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Smaltimento illecito di reflui e realizzazione di una discarica abusiva. A finire nei guai è una nota azienda bufalina di Capaccio Paestum sottoposta a sequestro nell’ambito di un’operazione congiunta, portata a termine nei giorni scorsi, dai militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Capaccio Paestum e dal personale del Nucleo Provinciale Guardie Giurate Accademia Kronos Salerno. I titolari dell’azienda sono stati denunciati per realizzazione e gestione di una discarica abusiva, illecita gestione di rifiuti speciali non pericolosi, illecito smaltimento di effluenti zootecnici, ma anche per il reato di maltrattamento animale avendo di fatto costretto i capi di bestiame presenti in azienda a vivere in condizioni etologicamente incompatibili con la loro natura.

Al termine dei controlli, i militari operanti hanno proceduto al sequestro dell’intero centro aziendale pari a circa 40mila metri quadri e del fondo agricolo avente superficie pari a circa 12mila metri quadri poiché di fatto adibito a discarica. L’attività investigativa, condotta anche con l’ausilio di droni, ha consentito di appurare che i titolari dell’azienda capaccese avevano realizzato, da tempo, una vera e propria discarica, oltre a smaltire illecitamente tonnellate di effluenti zootecnici su terreni incolti e nei vicini canali di scolo. Di conseguenza, i liquami finivano facilmente nei vicini corsi d’acqua e, infine, in mare. È stata particolarmente complessa anche l’attività ispettiva all’interno dell’azienda per «le enormi criticità», come si legge nota stampa diffusa dall’Accademia Kronos Salerno, dovute alla presenza di rifiuti di varia natura, liquami, urine e deiezioni all’interno dell’intero centro aziendale.

I militari, nel corso dell’attività di indagine, hanno anche accertato e documentato fotograficamente che la totalità dei bufali presenti nelle aree di stabulazione era costretta a vivere e deambulare nei propri escrementi che, a causa dell’assenza di una idonea rete di scolo, raggiungeva anche i 60 centimetri di altezza dal piano calpestabile.

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Infine, durante le operazioni, i militari ed il personale tecnico del Nucleo Guardie AK, dopo aver effettuato accurate verifiche con l’ausilio della fluoresceina, hanno accertato altresì che i titolari dell’azienda avevano avviato un’attività di recupero di rifiuti provenienti da attività di demolizione, inerti, fanghi, terre di scavo, al fine di realizzare il riempimento di un dislivello di un fondo e realizzarvi un’ulteriore area di stabulazione.

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