Nuovo Cda di Banca 2021, respinto dal tribunale il ricorso sul voto online

Per il giudice le operazioni sono valide e vanno completate, chi non ha espresso ancora la preferenza potrà farlo a breve

La Banca 2021
La Banca 2021
di Pasquale Sorrentino
Giovedì 25 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 07:24
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Le operazione di voto per il Cda della Banca 2021 (Vallo della Lucania) sono valide e riprenderanno in una sola giornata che si programmerà a breve. Il Tribunale delle imprese di Napoli si è espresso così in merito al ricorso presentato da un membro del consiglio di amministrazione uscente sulle delibere di convocazione per eleggere il nuovo Cda. Il ricorso si basava sul voto a distanza

Questa la motivazione ufficiale dietro la quale si può leggere la lotta intestina all’istituto di credito cilentano in atto da mesi. Una lotta che vede contrapposte le due liste in corsa per il Cda, quella guidata dal presidente uscente Pasquale Lucibello e quella dell’imprenditore valdianese Giuseppe Perito. Contesa che parte da lontano, soprattutto dalla decisione di fondersi con la Bcc dei Comuni cilentani e di Buccino che ha creato spaccature interne. Tornando alla sentenza emessa dal giudice Nicola Graziano si è, in pratica, certificata la regolarità delle operazioni di voto per il rinnovo del Cda di Banca 2021 di fine aprile.

La sospensione cautelativa delle convocazioni era arrivata con le votazioni già in corso e dunque con preferenze già espresse. La scelta di coloro che hanno votato nelle filiali fino al 26 aprile resta valida. Ora si dovrà procedere con il completamento dei voti (resta meno del 50% degli aventi diritto): i soci avranno altre 24 ore per votare considerato che provvedimento di sospensione (ora revocato) era diventato realtà alla vigilia dell’ultimo giorno utile. Di fronte al ricorso del membro del Cda, aveva presentato ricorso Banca 2021 mentre Iccrea - che ha avallato la fusione - aveva depositato una lunga memoria. 

La decisione del Tribunale nasce «alla luce della documentazione prodotta dalle parti (Banca 2021 e Iccrea) - si legge nella sentenza - nella quale emerge che il protrarsi della sospensione può arrecare un danno attuale al funzionamento degli organi della banca e alla operatività gestoria, con pregiudizio anche delle ragioni del corretto e corrente esercizio dell’attività creditizia». Non solo. Il «lamentato vizio di invalidità della delibera conseguente alla limitazione del diritto di partecipazione va comparato con il già avviato procedimento deliberativo che, al momento della sospensione, vedeva espressi oltre il 50% dei soci attraverso 3.378 deleghe». Infine il giudice ha ricordato che il procedimento indicato «non pregiudica comunque la futura discussione assembleare in merito alla contestata fusione tra gli istituti di credito visto che la stessa sarà oggetto di futura deliberazione assembleare in attesa ed all’esito del pronunciamento della Bce».

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