Giffoni 2024, Gubitosi lancia l'appello al governo: «Fate presto!»

«Il mio è un appello al buonsenso, alla coesione. Il mio è un appello all’Italia»

Claudio Gubitosi
Claudio Gubitosi
Venerdì 2 Febbraio 2024, 14:55 - Ultimo agg. 3 Febbraio, 06:59
5 Minuti di Lettura

Claudio Gubitosi, l'ideatore, fondatore e direttore del Giffoni Film Festival e del mondo Giffoni lancia un appello al presidente del consiglio dei ministri e al governo dopo lo stop ai fondi di coesione.

«Il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, ha annunciato a tutto il sistema regionale della cultura che non ci sono le risorse necessarie per svolgere le attività del 2024. È un fatto ormai noto, divenuto un caso già di ordine nazionale. Alla base c’è il mancato trasferimento del fondo di sviluppo e coesione alle regioni del Sud. Tra le tante linee di finanziamento che questo fondo comprende c’è anche quella per la cultura. Non la più corposa per entità, ma fondamentale per il valore di ciò che va a finanziare. Adesso sta a ciascuno di noi, Giffoni compreso, capire in che modo affrontare questa situazione complicata ed amara. Confesso di non essermi mai ritrovato in una condizione di tale disagio».

Annuncia inoltre un blocco al festival: «Non avrei mai voluto scrivere questo appello con queste parole ma sento fortissima la necessità di comunicare il rischio che stiamo correndo. Non vorrei usare il termine annullamento per il nostro evento, ma al tempo stesso non esiste la possibilità di realizzare un’edizione ridotta di Giffoni o di rimandarlo. Questo blocco, che ovviamente mi auguro possa essere solo temporaneo, ha delle conseguenze importanti già in questa fase dell’anno. Non siamo in grado in questo momento di avviare l’apertura delle iscrizioni alle nostre giurie. Ciò significa privare migliaia di bambini e di ragazzi della possibilità di programmare il proprio viaggio a Giffoni e di porli in una condizione di incertezza rispetto ad un’esperienza che attendono con ansia tutto l’anno.

Non siamo in grado di svolgere le nostre attività all’estero. Non siamo in grado di realizzare ora i nostri progetti sociali che riguardano quegli aspetti più problematici riferiti alle nuove generazioni, dal contrasto alla povertà educativa alla salute mentale. E questo in particolare lo dico con grande amarezza nel cuore».

Ricorda il valore del festival, la sua visibilità e gli sforzi fatti dal governo e dalla regione Campania fino ad ora che sarebbero vanificati con l'annullamento dell'evento. 

«A Giffoni lo stato ha investito, in particolare attraverso il ministero della cultura. Lo ha fatto l’Europa. Lo ha fatto la regione Campania. In 15 anni sono stati impiegati oltre 157 milioni di euro. Lo certifica attraverso un suo report il Nuvap che è un’articolazione proprio del dipartimento per le politiche di coesione. Questo flusso di risorse ha determinato sviluppo, crescita, una importante trasformazione del territorio. Non lo diciamo noi, lo dice il dipartimento per le politiche di coesione della presidenza del consiglio dei ministri. Il paradosso è che oggi questo processo potrebbe conoscere una brusca, incomprensibile, ingiustificabile interruzione. Non possiamo permetterlo. Giffoni è un brand del made in Italy e non solo del made in Sud. Giffoni appartiene al mondo come al mondo appartengono Pompei, Paestum, Sibari, Agrigento, solo per fare qualche esempio. È per questo che merita rispetto come rispetto meritano tutti gli investimenti messi in campo in questi anni per rendere questo brand così amato a tutte le latitudini.»

Annuncia, inoltre, una mobilitazione nella giornata di domani a Napoli: «Giffoni, insieme alle organizzazioni di categoria tutte, sotto l’egida dell’agis, associazione generale dello spettacolo, sarà chiamata ad una giornata di mobilitazione a Napoli. Ci saremo. E faremo sentire la nostra voce. E daremo l’evidenza del nostro peso e di come questa situazione di incertezza sia vissuta drammaticamente da migliaia di lavoratori della cultura e dello spettacolo e dalle loro famiglie. Ecco come l’emergenza culturale diventa dramma sociale. Non cerchiamo scontri. Non ci appartengono le logiche della politica che, però, non devono prendere il sopravvento fino a travolgerci. Il nostro è un appello corale, che vuole arrivare a tutti, auspicando che il ministro Raffaele Fitto ed il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, arrivino ad una risoluzione immediata di questa controversia che danneggia il nostro paese. Il nostro è un appello alla coesione perché nessuno possa portare sulla coscienza il peso della colpa, quella di aver inferto un colpo mortale al sistema cultura del paese più bello del mondo, la nostra Italia

La speranza, nonostante tutte le difficoltà, di vedere i bambini e i ragazzi felici durante il festival non è svanita: «Dal canto nostro Giffoni è pronto a recuperare il tempo fin qui perduto. L’unica rassicurazione che ora sento di dare è proprio questa: se questa criticità rientrerà in tempi rapidi, lavoreremo giorno e notte per poter assicurare a tutti un Giffoni ancora più felice: per questo, fate presto!»

© RIPRODUZIONE RISERVATA