È piccolo e si staglia in una stanza della sede dell’Usca di Sarno. È un albero di Natale speciale, posizionato in un angolo, perché tra il rosso e l’argento degli addobbi risaltano dei bigliettini chiusi con cura, dei nomi in stampatello su della carta bianca. “Grazie per il vostro sacrificio”, “Senza di voi non ce l’avrei fatta”, “Il suono del citofono la mattina per me segna l’arrivo di voi angeli”. Così si legge in alcuni messaggi appesi all’albero. Si alternano alle mascherine chirurgiche ed ai guanti. Sono quei dispositivi che in questi mesi sono divenuti la quotidianità di tutti. Sono le barriere contro il covid.
L’Unità Speciale di Continuità Assistenziale nella città dei Sarrasti è stata tra le prime a nascere nella provincia di Salerno.
Sono centinaia i pazienti assistiti e monitorati a domicilio ogni giorno, di ogni età e con differente sintomatologia. L’Usca di Sarno, con la responsabili Rosalba Ferrante, in un momento in cui si continua a combattere senza sosta, a salvare vite umane, non ha rinunciato al simbolo natalizio e lo ha reso unico attraverso il pensiero dei pazienti, ed i nomi di medici ed infermieri dell’Unità Speciale.