Liste d’attesa: all'ospedale di Cava de' Tirreni c’è il piano di recupero

Nuove risorse economiche e più turni dei sanitari per visite specialistiche e operazioni programmate

L'ospedale di Cava de' Tirreni
L'ospedale di Cava de' Tirreni
di Simona Chiariello
Venerdì 5 Aprile 2024, 07:00
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Al via al Santa Maria dell’Olmo di Cava de' Tirreni, il piano di recupero delle liste d’attesa. Buone notizie per i pazienti che devono sottoporsi ad una visita specialistica o un intervento. Nei giorni scorsi sono state avviate le procedure per avviare il piano che, grazie a un extra di fondi regionali e una riorganizzazione dei turni (grazie alla disponibilità dei dipendenti ospedalieri) permetterà di abbattere i tempi di attesa per visite specialistiche ed operazioni chirurgiche. Sono, infatti, molti gli ambulatori, tra i quali spiccano dermatologia, chirurgia, cardiologia, ortopedia e anche la pediatria (specie ambulatorio di celiaca) che richiamano molti pazienti per la qualità delle prestazioni con conseguenti lunghe attese.

In queste ore negli uffici del Santa Maria dell’Olmo si sta procedendo a predisporre un piano pratico, di turni e smistamento delle risorse disponibili, per consentire più sedute in sala operatorie e più appuntamenti nei diversi ambulatori delle aree specialistiche. Il tutto con risorse regionali extra che quindi non richiedono un aggravio per le casse e il bilancio del presidio e dell’azienda. Il piano di recupero delle liste di attesa si base inoltre sulla disponibilità dei medici e paramedici che dovranno aumentare il loro carico di lavoro per smaltire l’arretrato. La notizia dell’abbattimento delle liste, tra l’altro un problema diffuso nella sanità pubblica nazionale, è stata accolta con grande entusiasmo e soddisfazione dai sindacati e dal personale dipendente del Santa Maria dell’Olmo. Non mancano però le criticità che purtroppo continuano ad affliggere gli utenti.

In particolare il Comitato a difesa dell’ospedale sta continuando la sua battaglia per la riapertura dell’ambulatorio di ginecologia. Come si ricorderà, la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia, resa necessaria per l’esiguo numero dei parti e per la mancanza della divisione di terapia intensiva neonatale, era stata metabolizzata grazie all'annuncio (con tanto di delibera) dell’apertura dell’ambulatorio h24 per le emergenze ginecologiche.

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«A distanza di anni questa delibera è rimasta lettera morta - spiega Alfredo Senatore, portavoce del comitato civico a difesa del Santa Maria dell’Olmo - Se si verificano emergenze ginecologiche le donne cavesi sono costrette a raggiungere l’ospedale più vicino o ricorrere per forza al privato, ma non tutte se lo possono permettere. Attendiamo il nuovo atto aziendale per capire cosa ci riserverà il futuro». Intanto molti cavesi potranno tirare un sospiro di sollievo per l’abbattimento delle liste di attesa.

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